Dopo le trattative tra i partiti per l’elezione del presidente della Repubblica, ieri sera i senatori del Movimento 5 stelle si sono riuniti in modalità mista. Alcuni in presenza, altri collegati in videoconferenza. All’esterno della sala, poca voglia di parlare con i cronisti. Alle domande non si sottrae però il senatore Danilo Toninelli: “Assemblea dei parlamentari o di tutti gli iscritti lo deciderà il presidente Conte. Il chiarimento serve come serve in tutti in tutti i partiti. Non siamo certamente quelli sconfitti dal Quirinale, detto questo si facesse velocemente”- Chiarimento, invocato prima da Luigi Di Maio, poi dallo stesso leader del Movimento, proprio in replica alle dichiarazioni del ministro degli Esteri.
“Di Maio ha fatto un lavoro straordinario per il Movimento, permettendo di realizzare il reddito di cittadinanza – afferma Toninelli – ma l’attacca fatto a Conte anche usando parole normali come ‘chiarimento’ non si fa davanti alle telecamere, perché fatto così è come lanciare un guanto di sfida e i guanti di sfida nel M5s non si lanciano. Si risolvono per meglio fare per gli altri, non per giochi interni”. E quando i cronisti gli fanno notare che si è esploso per molto meno in passato, “era un altro momento storico” è la replica dell’ex ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. Tra i temi del confronto e del ‘chiarimento’ ci deve essere anche una parola definitiva sul doppio mandato? “Assolutamente sì e tanti lo pensano. Viva il limite dei due mandati. La politica non deve essere una professione fine a se stessa”. Nessuna deroga? “Gianroberto Casaleggio diceva che la deroga era peggio della cancellazione della regola, quindi nessuna deroga. No ai politici di professione come Casini, che è l’esempio umano che il Movimento deve mantenere il limiti dei due mandati”.
Il no a modifiche anche dal senatore Andrea Cioffi, contrario al secondo mandato: “Io auspico che il limite rimanga. Il 90% delle cose concretizzate dal Movimento 5 stelle al governo le abbiamo fatte nel Conte 1 e le abbiamo fatte con la Lega che è stato il peggior alleato che abbiamo avuto, ma il M5s era forte e convinto dei propri mezzi e faceva meno tattica e più semplicità e intransigenza. Dobbiamo tornare a fare quello che sappiamo fare che non sono i giochi di palazzo. Se facciamo i giochi di palazzo perdiamo perché non siamo professionisti della politica”, conclude Toninelli.