Alla chiusura di Wall Street, Meta (la casa madre di Facebook, Instagram, Whatsapp e Messenger), brucia oltre 250 miliardi di dollari all’apertura di Wall Street (-26%) dopo il calo dei profitti nella quarta trimestrale 2021 e la perdita di un milioni di utenti di Fb (la prima in 18 anni).

Il colosso digitale di Marc Zuckerberg ha chiuso gli ultimi tre mesi dell’anno scorso con ricavi per 33,67 miliardi di dollari (contro i 28,07 miliardi di un anno prima e in linea con le sue previsioni) ma ha registrato un utile netto di 10,29 miliardi di dollari (-8%), sotto le attese degli analisti. Come ricostruito dall’agenzia Ansa, per il trimestre in corso Meta prevede invece ricavi tra i 27 e i 29 miliardi di dollari, mentre gli analisti si attendevano una cifra intorno ai 34-35 miliardi: si tratterebbe della crescita più debole della sua storia. Risultati che avevano fatto perdere al titolo oltre il 20% nelle contrattazioni after-hours. Ma che l’indomani hanno avuto l’effetto di un terremoto in Borsa, polverizzando in una seduta circa 215 miliardi di dollari di capitalizzazione, una delle più grandi perdite nella storia di Wall Street (comparabile all’economia della Nuova Zelanda), e deprimendo anche il Nasdaq (sotto il 2%). Zuckerberg, la cui fortuna è stimata in 113 miliardi di dollari, ha subito un colpo severo, perdendo virtualmente circa 28 miliardi di dollari.

I vertici di Meta ritengono che la causa principale della brusca frenata sia la nuova policy inaugurata lo scorso aprile da Apple, che ha modificato il software degli iPhone per chiedere agli utenti se vogliono essere tracciati. La maggior parte si rifiuta, impedendo a Meta la vendita di pubblicità personalizzata in funzione dei gusti e delle abitudini dei consumatori, che finora aveva fatto la fortuna della società. Il capo delle operazioni finanziarie David Wehner ha stimato che il cambio di policy Apple costerà più di 10 miliardi di dollari in mancate vendite nel 2022, pari a circa l’8% del totale dei ricavi dello scorso anno. La nuova privacy varata da Tim Cook ha penalizzato anche altre compagnie, come Spotify (che ha perso 44,6 milioni di dollari nel quarto trimestre) e alcune società di videogame come Zynga, ma non Twitter, che non basa il suo businness sulla pubblicità mirata. E neppure Google, che secondo Wehner godrebbe di un trattamento diverso da Apple.

Tra i segnali che preoccupano gli investitori la perdita nell’ultimo trimestre del 2021 di un milione di utenti globali quotidiani di Facebook, dopo una crescita costante di 18 anni. Colpa della concorrenza, in particolare di TikTok, in rapida ascesa, secondo Meta, che per contrastare la app cinese ha lanciato Reels, un formato di video corto su Instagram che però genera tassi di remunerazione meno elevati rispetto ai formati classici di Instagram. Zuckerberg ora spera nel ‘metaverso’, considerato nella Silicon Valley il futuro di internet: un universo parallelo dove il pubblico utilizzerà degli occhiali di realtà aumentata o virtuale per interagire, lavorare o divertirsi. Ma per ora gli è costato decine di miliardi di dollari di investimento nella controllata Facebook Reality Labs e i risultati sono di là da venire.

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