Tanta musica ma anche l'arrivo di Roberto Saviano per ricordare la Strage di Capaci, la presenza per la prima volta sul palco di Cesare Cremonini, la promozione Rai per la nuova fiction con Anna Valle e la carabiniera Martina Pigliapoco che salvò una donna dal suicidio
“C’è grande contentezza, ho ricevuto poco fa la telefonata dell’Ad Rai Carlo Fuortes”, esulta in apertura di conferenza stampa il direttore di Rai Stefano Coletta. I dati Auditel regalano sorrisi e rendono il clima particolarmente rilassato: la seconda serata ha ottenuto ben 11.320.000 di telespettatori e con il 55,8% di share. L’edizione è arrivata al giro di boa, nel corso della terza serata sul palco i venticinque big votati da televoto e giuria demoscopica. La positività al Covid-19 fa saltare la presenza dei Coma Cose sulla nave di Rovazzi e Berti, sostituiti in extremis da Gaia. Tanta musica ma anche l’arrivo di Roberto Saviano per ricordare la Strage di Capaci, la presenza per la prima volta sul palco di Cesare Cremonini, la promozione Rai per la nuova fiction con Anna Valle e la carabiniera Martina Pigliapoco che salvò una donna dal suicidio.
Dopo Muti e Cesarini, spazio a Drusilla Foer: “Sono contenta di essere a Sanremo perché non è solo un luogo musicale ma di aggregazione. Sono contenta perché dove c’è affetto mi diverto e intendo divertirmi con Amadeus, un uomo per bene e un grande professionista. Forse io dovevo essere la figura scandalosa di questo Festival, ma non mi sembra che mi manchino.” Cosa vedremo? Probabilmente un monologo: “Non ho preparato quasi niente. Forse avrò un momento per una chiacchiera un po’ personale. Sono tranquilla, non abbiamo preparato molto. Non c’è stata tanta scrittura su quel che faremo”, assicura l’alter ego di Gianluca Gori.
E l’intervento di Checco Zalone lascia il segno, c’è anche l’inviata di una testata calabrese che si propone di portare la nduja sul palco dell’Ariston. Politicamente scorretto nell’epoca degli offesi: “Ognuno può esprimere il proprio pensiero. Sanremo è un luogo di grandissima visibilità. Non ho un’opinione precisa sul lavoro di Zalone, ma se questo solleva un dibattito credo sia comunque un momento di valore. Sono un soggettino che si mette a disposizione del dubbio. In questo caso credo che Checco abbia fatto un’operazione forte, là dove ci sono acque mosse sono contenta. Una tv che permette a un artista di smuovere le acque sia irrorata di civiltà. Mi va benissimo quello che è successo ieri, è un segno di civiltà”, commenta Drusilla.
“Fiorello mi è stato sempre vicino. Umanamente mi manca, ma lo sento sempre. Checco? Non era per me un personaggio misterioso, ci conosciamo bene. Tra un comico e la spalla credo ci debba essere un rapporto personale. Conoscevo i testi e tutto quello che avrebbe fatto. Fiorello? Umanamente mi manca, ma lo sento sempre. Mi è sempre stato vicino, ci conosciamo da 35 anni”, spiega il direttore artistico.
Numeri clamorosi che spingono le domande su un poker per l’edizione 2023: “Non ci ho proprio riflettuto e non ne abbiamo parlato. Siete tutti testimoni, prima ancora di accettare il Festival 2022 avevo detto che avrei voluto solo donne. Da fruitore sarei molto favorevole”, ha spiegato Amadeus. “Sarebbe molto ganzo, a patto che questa donna ne abbia le qualità. Io sono per la meritocrazia. A me piacerebbe anche un papato donna, bisogna provare tutto. Sarebbe interessante avere un punto di vista femminile sulla musica e avere 12 vallettoni belli sul palco”, il commento divertito della Foer.
Una chiusura sicuramente più tarda per le ultime tre serate ma con ritmo, con la gara al centro della scaletta. Con le ormai immancabili intromissioni del FantaSanremo che diverte anche il direttore artistico: “Mi piace rompere gli schemi, vorrei rendere tutto più easy. E se dietro le quinte da Morandi a Sangiovanni vogliono giocare, sul palco è bello che succedano. Io non conosco il Fantasanremo, gli artisti si divertono con me.”