Occhio al televoto. A partire dalla terza serata del “Festival di Sanremo”, in onda il 3 febbraio, entra in “gioco” il voto popolare e tutto può essere stravolto. Chi è fuori dalla top ten oggi, può arrivare sul podio sabato sera. Non sarebbe la prima volta: è già successo lo scorso anno con il “caso” Fedez e Michielin. Un anno fa erano 4° nella prima sera, 7° la seconda, addirittura fuori dalla top 10 la terza e quarta serata. La storia poi parla da sé: sono saliti di ben 14 posizioni per poi arrivare secondi, (anche) grazie alla “call-to-action” messa in piedi da Chiara Ferragni con i suoi svariati milioni di follower.
E quest’anno? Nella terza puntata il televoto conta per il 50%, nella quarta conterà per il 34%, nella finale conterà al 100% per arrivare alla proclamazione del podio generato dalla media delle percentuali di voto ottenute durante tutte le serate. Per la vittoria finale, tutto verrà azzerato e si procederà a una nuova votazione dove il televoto conterà per il 34%. Insomma, il voto del pubblico può essere determinante. Magari non per vincere, quantomeno per entrare sul podio.
Occhio dunque al televoto, ma occhio anche ai Ferragnez, i più influenti d’Italia. I loro appelli spostano fiumi di persone, e lo hanno dimostrato a Sanremo un anno fa (con le annesse polemiche) ma anche all’Eurovision con i Maneskin. Quest’anno tra i loro “protetti” c’è sicuramente Dargen D’Amico, che è uno stretto collaboratore di Fedez. Pure Michele Bravi ha ricevuto un endorsement nelle ultime ore sulle Stories di Instagram di Fedez. Nei cuori del rapper c’è anche Francesca Michielin, “maestra” d’orchestra per Emma Marrone, e Achille Lauro, che con Fedez ha cantato il tormentone “Mille”. Ora viene da chiedersi: per chi si spenderanno i Ferragnez? Forse è Dargen il personaggio a loro più vicino. Vorranno intervenire per aiutare il loro amico e collaboratore, o sceglieranno un profilo basso senza alcuna “discesa in campo”?
A proposito di televoto, non sono da sottovalutare nemmeno quei cantanti un po’ “influencer” che sono in gara. Emma Marrone, per esempio, conta 12 milioni di follower. Elisa ne ha 5, Gianni Morandi 4 e mezzo, Irama 3 e mezzo, Mahmood 3 (a cui vanno aggiunti i quasi 2 di Blanco). Numeri importanti, che potrebbero fare la differenza. “Non è immaginabile che ciascun follower si trasformi auto-maticamente in un votante, ma quanto è accaduto l’anno scorso, quando Chiara Ferragni spinse il marito dando una mano al suo posizionamento finale con una grandissima campagna social, ci dice che queste community possono essere senza dubbio una risorsa, a patto di averla saputa attivare”, ha dichiarato a PrimaComunicazione Roberto Esposito, il CEO di DeRev, un’agenzia specializzata nel settore.