Arisa è stata ospite al talk “Programma” con Claudia Rossi e Andrea Conti, in streaming su Facebook e YouTube di FqMagazine.it de Il Fatto Quotidiano per presentare l’ultimo album autoprodotto “Ero Romantica” e tracciare un bilancio a un mese esatto dalla vittoria con Vito Coppola a “Ballando con le stelle”.
In ‘Maddalena’ canti: “Non mi inginocchio al seme sacro, farò di me il mio simulacro…”
In sostanza vuol dire che non mi inginocchio alla sacralità della figura dell’uomo nella mia vita. Posso avere delle storie, potrò anche avere un marito un giorno non lo so, ma farò sicuramente sempre riferimento a me stessa. Perché questo, al di là del bene e del male che le persone possono farti, è l’unico modo per venirne fuori, sentirsi sempre centrata, avere sempre ben presente chi sei, cosa fai, cosa vuoi, dove vai, e perché…
Hai ricevuto messaggi di donne che si sono ritrovate nella canzone?
Sì. Io leggo tanto i messaggi che mi arrivano sui social, mi piace capire come arriva alla gente quello che faccio. Questa canzone è piaciuta sia alle donne sia agli uomini, sia musicalmente, sia per il significato, perché ha un testo che parla di uno dei più grandi fraintendimenti della storia sulla condizione femminile. Gesù viene idolatrato (e anche io sono credente…), le figure maschili sono idolatrate, ma le figure femminili sono sempre relegate a un ruolo minore, addirittura nel ruolo di una peccatrice, oppure di chi deve ricevere il perdono da un uomo. Maddalena in qualche modo viene a prendersi quello che è suo. Fa dei riferimenti all’esoterismo, al potere femminile, al fatto che chi ha un corpo prosperoso non debba per forza sentirsi in colpa. A me è successa da quando sono bambina, non ho mai nascosto il mio disagio dell’essere procace, ho sempre cercato di nascondermi, ma da un certo punto in poi, ho detto basta…
Un’Arisa rinata?
A 39 anni mi sento rinata. Ho iniziato a prendere le misure. Da sola non è impossibile, è sicuramente più difficile, ma se ti impegni, è possibile fare delle cose e forse farle anche meglio, senza avere intermediari e chi deve decidere per te chi sei tu. ‘Maddalena’ è una canzone di libertà, che parla anche di schiavitù. La schiavitù però può anche essere volontaria… in ‘Altalene’ parlo di una schiavitù scelta, nel sesso. Una persona che decide arbitrariamente di essere schiavo sessualmente di qualcuno: quella diventa una forma di libertà. Nel disco ci sono diversi paradossi che, se spiegati, hanno una chiave di lettura molto nitida.
C’è anche una nuova canzone in uscita “Verosimile” della nuova serie tv “Fedeltà”, di cosa parla?
È scritta insieme a Stefano Cipani e Mario Fanizza. Rappresenta il senso della serie: una coppia, un amore che si lascia vivere anche nelle difficoltà. Senza quella persona non riusciresti a vivere anche se le cose non vanno benissimo. Un argomento molto condivisibile.
Si parla anche di coppie aperte. Le condividi?
Le condivido se si fa l’amore con altre persone, ma insieme. Non dico che sia successo a me, ma eventualmente credo che se ci si ama, le cose è sempre meglio farle insieme: formare un nucleo di due persone che è come se diventasse una persona sola e che ha a che fare con gli altri. Se ognuno si fa semplicemente la sua vita, non condivido. Divertirsi ok, ma insieme.
Esistono diversi pensieri e letture sull’amore che sia focolare, ma che non diventi oppressivo.
Io lo devo imparare. Io ho paura che la persona che sta con me si possa innamorare di qualcun altro, che mi possa togliere il mio “posticino”, la condizione di “persona preferita” per me è importante, quel legame di esclusività che ci differenzia da tutti gli altri legami che potremmo avere con il resto del mondo. Però il sesso è un’altra cosa, sono gelosa ma non tanto…
Sei una donna ambitissima?
In realtà qui non c’è nessuno…! C’è solo il mio produttore Jason Rooney, con il quale devo lavorare sui brani.
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