La vita di George Weah è straordinaria. Nasce in una baraccopoli. Gioca sui campi di tutto il mondo (anche nel Milan), vince un Pallone d’Oro nel 1995, la classifica della rivista specializzata World Soccer rivela che tra i migliori calciatori del secolo è alla posizione numero 43. Incamerati i successi sportivi lui che fa? Si candida alla presidenza del suo Paese, la Liberia. E vince. Collocandosi in quel ruolo (prestigioso come e più di quelli sul rettangolo di gioco) dal 2108. Ricoperto con alterne fortune, perché la Liberia non se la passa bene in quanto a povertà e corruzione (ma è storia purtroppo comune a tante nazioni africane) e di tanto in tanto il popolo si solleva protestando.
Ma la vera protagonista delle rivelazioni più recenti sull’esistenza del campione è in realtà la First Lady. Realtà scandalose rivelate da un libro, “George Weah: The Dream, The Legend, The Rise to Power”. Qual è il nodo della questione? Le rivelazioni hot che lo stesso calciatore-presidente avrebbe annunciato all’autore del volume. La signora Weah? “E’ una tigre a letto”. Una che ti prende e che ti rivolta, ma con il sorriso.
Problema conseguente. Dopo che Emmanuel Clarke e Isaac Vah Tukpah jr., ascoltati ben 180 testimoni, pubblicano il frutto della loro fatica letteraria con tanto di spunti pruriginosi, le femministe se la prendono con Weah, tanti cittadini gli consigliano di dedicarsi più alle sorti della Liberia che al suo materasso e lui a sua volta se la prende con uno degli autori, Tukpah, al quale vieta di lasciare il Paese.
Ma chi è questo Tukpah? L’assistente di Alexander B. Cummings, leader del partito di opposizione Alternative National Congress, che nel 2014 si è guadagnato un seggio al Senato. E così inizia a farsi strada anche l’ipotesi del complotto politico: lo scandalo sessuale da sempre è un’arma privilegiata contro i propri nemici. L’insinuazione è greve. Perché i biografi lasciano intendere che è proprio l’attitudine sotto le lenzuola uno dei motivi (ma c’è qualcosa di male?) per cui Weah nel 1993 ha sposato Clar Marie Duncan.
E’ una cittadina Usa di origini giamaicane. Ha un anno in più del marito, è nata nel 1965, e sicuramente il suo curriculum segnala anche capacità più estese della semplice propensione alla sessualità: donna d’affari, filantropa e avvocatessa. Con lei il super campione ha avuto tre figli. Ce n’è (forse) un altro in circolazione, avuto da una donna che l’ha citato nel 2016 per gli alimenti.
Insomma: tutto si è trasformato in un’ enorme gazzarra. Ultimo atto: il “principale” di Tukpah, il parlamentare Cummings, se la prende con lui: “Aver rivelato quella conversazione privata alimenta comportamenti riprovevoli da parte degli uomini che mancano di rispetto alle donne”. E lo scarica. A consolazione dello stesso Tukpah, arriva la dichiarazione del governo: “Non è ricercato ed è libero di vivere o viaggiare fuori dalla Liberia, è la dichiarazione. Prima che arrivino accuse di illiberalità e di regime. C’è una sola persona che per ora non ha parlato. Dimostrando sale in zucca e anche una certa classe: la signora Weah.