Impronte di vernice rossa (lavabile) sulle vetrate dell’ingresso dell’Ufficio scolastico regionale a Milano. Un gesto simbolico per ribadire la contrarietà all’alternanza scuola-lavoro e per ricordare Lorenzo Parelli, il 18enne morto in un incidente sul lavoro al suo ultimo giorno di stage aziendale in Friuli. È stato un blitz durato poche decine di minuti quello del Coordinamento dei Collettivi Studenteschi al provveditorato di via Soderini.

“La morte di Lorenzo è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso di un sistema scolastico distrutto. Lorenzo non doveva essere in un’azienda a lavorare gratis, doveva essere a formarsi e crescere in una scuola degna di tale nome”, afferma Giorgio del Coordinamento dei Collettivi Studenteschi di Milano e Provincia: “Oggi abbiamo denunciato per l’ennesima volta l’inutilità dell’alternanza scuola-lavoro che non ha un obiettivo formativo ma è solo finalizzata a creare profitto”.

Circa 25 ragazzi hanno così occupato la sede dell’ufficio scolastico regionale anche per contestare la reintroduzione della seconda prova dell’esame di maturità: “Nonostante due anni di non-scuola – sottolinea Giorgio – hanno deciso di inserirla nuovamente. Noi vogliamo puntare sulla formazione, non su un sistema scolastico basato sulla valutazione del singolo”. Le forze dell’ordine sono intervenute quando i ragazzi stavano già lasciando la struttura e l’azione di protesta si è conclusa senza scontri né tensioni. Le studentesse e gli studenti dei Collettivi ribadiscono comunque che la mobilitazione non si fermerà qui, annunciando nuove occupazioni degli istituti e cortei per le vie della città.

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