L’ex magistrato Alberto Di Pisa, ex procuratore di Termini Imerese e di Marsala, è morto nella sua abitazione a Palermo nella notte tra giovedì e venerdì. Aveva 78 anni: il 3 febbraio era stato dimesso in fin di vita dall’ospedale, dov’era ricoverato per un tumore. Nel 2015, al compimento dei settant’anni, aveva lasciato la magistratura per raggiunti limiti di età: dopo il pensionamento era stato commissario straordinario del libero consorzio comunale (l’ex provincia) di Agrigento. Per sua volontà sarà sepolto a Rizzuti, in Calabria, nella cappella di famiglia della moglie.

Nel 1982, da sostituto procuratore, aveva fatto parte del pool antimafia di Palermo. Nell’estate 1989 era stato accusato di essere il celebre “corvo” autore di lettere anonime contro investigatori e magistrati – tra cui in particolare Giovanni Falcone – in cui li si accusava di aver gestito illegalmente il pentito Totuccio Contorno, chiamandolo a Palermo allo scopo di mandarlo a caccia dei boss del clan dei corleonesi. Condannato in primo grado a un anno e sei mesi, fu assolto definitivamente nel 1993 “per non aver commesso il fatto”. Negli anni Duemila, da procuratore di Marsala, coordinò le indagini sulla scomparsa della piccola Denise Pipitone a Mazara del Vallo.

“Con lui scompare un illustre giurista da sempre in prima linea nel contrasto alla criminalità organizzata”, dichiara il presidente della giunta siciliana Nello Musumeci. “L’ho conosciuto subito dopo il mio insediamento a Palazzo d’Orleans e, avendone apprezzato il rigore morale e la competenza amministrativa, l’ho nominato commissario straordinario del Libero consorzio di Agrigento, dove ha profuso con tenacia il proprio impegno. Alla famiglia del magistrato va il mio più sentito cordoglio, al quale unisco la vicinanza della comunità siciliana”.

Immagine: fotogramma dall’account YouTube di “Accademia nazionale della politica”

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