Alla terza serata la musica invade tutta la serata, concedendo meno spazio al contorno: sul palco tutti e venticinque gli artisti in gara. Senza Fiorello e Zalone si rinuncia alla comicità ma non agli ospiti, su tutti Roberto Saviano e Cesare Cremonini. Chi sono i promossi e i bocciati della serata in onda mercoledì 3 febbraio su Rai1?
Il Festival apre omaggiando il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Poche ore dopo il giuramento Amadeus cita il discorso in Parlamento mentre l’orchestra accenna Grande Grande Grande di Mina, al suo ultimo concerto l’inquilino del Quirinale era presente con sua moglie e suo fratello. L’Italia è una Repubblica fondata su Sanremo. La politica e il divertimento. Doveroso. Voto 8
Ironica, elegante, riempie la scena e sa condividerla. Drusilla Foer convince tutti. Doveva essere la trascinatrice delle polemiche, è invece il nome che traina il suo ruolo alla grande. Bastano pochi minuti per dimostrarsi più convincente di Ornella Muti e Lorena Cesarini. Mangia il palco e si dimostra un valore aggiunto per la serata. Le polemiche restano sullo sfondo, la scena è occupata dall’alter ego di Gianluca Gori. Voto 9
Ci ha messo vent’anni per salire sul palco più pesante della tv italiana. Vent’anni in venti minuti. Cesare Cremonini fa esplodere l’Ariston, senza la solita promozione. Fa quello che dovrebbero fare tutti i big della musica: medley ed effetto karaoke. La platea si scatena. Cremonini c’è. Con una grande performance. Voto 9,5
Le stragi di Capaci e via D’Amelio, trent’anni dopo. Non c’è solo la musica, lo scrittore Roberto Saviano dedica un omaggio a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, “due uomini che hanno cambiato radicalmente le modalità del contrasto alle organizzazioni criminali”. Arriva al punto, non si dilunga. Si parla ad una platea vastissima e si fa servizio pubblico. Lo scrittore divide e chi non lo ama, in maniera ridicola, chiede conto del suo cachet. Lo ricordiamo ancora una volta: gratis. Ora potete soffermarmi su quello che ha detto. Voto 8
C’è il mondo fuori, ci sono tante storie lì fuori. Amadeus sceglie quelle della carabiniera Martina Pigliapoco, finita al centro della cronaca per aver salvato una donna dal suicidio. Una pillola di mondo in un mare di canzoni. Voto 7
Colapesce e Di Martino con Musica Leggerissima avevano funzionato. Gaia, chiamata in corsa dopo la positività dei Coma Cose, sulla Costa Toscana non lascia il segno. Non si potevano chiamare nomi di maggiore impatto delle precedenti edizioni? Voto 5
Senza Fiorello, senza Zalone. Che si fa? In realtà la serata scivola benissimo, il pubblico in sala emana calore, il ritmo è giusto grazie a una buona scaletta. Questa volta la chiusura arriva più tardi ma la terza serata conferma la tendenza di questa edizioni. Un Festival che convince. Voto 8
