Per rispondere alle accuse sui disservizi di 25 comitati di pendolari lombardi, Trenord spamma una lunghissima email a centinaia di migliaia di clienti che se la sono ritrovata a sorpresa in casella. Una comunicazione che il consigliere regionale del Pd, Pietro Bussolati, definisce dai toni “assurdi e arroganti”. Senz’altro una lettera irrituale, con cui l’azienda fornisce quelli che considera i “veri” numeri e giustifica le tante cancellazioni di treni di questo periodo, con le assenze del personale a causa di isolamenti e quarantene per Covid. Un modo, secondo il sindacato Orsa, per scaricare su altri le proprie responsabilità: “Se si lavora giornalmente in emergenza, quando sopraggiunge un evento straordinario come il Covid la situazione diventa ingestibile e il sistema collassa”, dice il segretario regionale Adriano Coscia.
L’email va letta come una replica a una lettera aperta del 17 gennaio indirizzata al governatore Attilio Fontana in cui ben 24 comitati di pendolari si lamentavano delle cancellazioni delle corse arrivate “a punte del 25%”, parlando di “degrado della situazione ai danni dei cittadini” e “disastro”, tanto che ormai usare il treno diventa una “punizione del Popolo lombardo”. Motivi per cui chiedevano le dimissioni dell’assessora regionale ai Trasporti, Claudia Maria Terzi, visto che è proprio Regione Lombardia a tenere le redini della governance di Trenord, proprietà per metà di Trenitalia e per metà della controllata regionale Fnm. A quella lettera Fontana non ha mai risposto, ma ora è arrivata la comunicazione di Trenord inviata a tutti i clienti che in passato si sono registrati sul sito per comprare un biglietto.
LA VERSIONE DI TRENORD – “Nell’ultimo mese Trenord s’è vista costretta a rimodulare il servizio per il rilevante numero di assenze del personale dovute al Covid”, scrive il direttore Comunicazione e relazioni esterne Paolo Garavaglia. “Ora, fortunatamente, l’emergenza sta rientrando e il servizio può progressivamente tornare alla normalità”. Poi una serie di numeri (quelli “veri”) per ribattere a tanta “accanita disinformazione” di quelli che vengono definiti “sedicenti rappresentanti dei viaggiatori”. Per Trenord lavorano 2.250 tra macchinisti e capitreno, ma con i contagi e le quarantene del picco pandemico si sono registrate assenze del personale doppie del solito fino a “punte del 15%”, scrive Garavaglia. “Tra il 2018 e il 2021 Trenord ha assunto in totale 1.147 persone”, “la programmazione c’è e risponde alle esigenze reali del servizio”, ma durante il lockdown del 2020 “le attività di formazione sono state sospese e questo ha portato a uno slittamento dei piani di assunzione”. L’azienda ci tiene poi a far sapere ai suoi passeggeri che “un equipaggio non si acquista a catalogo”.
Venendo poi alle cancellazioni delle ultime settimane, Trenord parla di un’offerta “ridotta del 12% durante le festività natalizie e del 10% durante il mese di gennaio”. Numeri che secondo l’azienda non sono peggio di quanto avvenuto in altre regioni: “Quelle a noi più vicine hanno tagliato il servizio tra il 9% dell’Emilia Romagna e il 17% della Liguria, passando per l’11% del Piemonte e il 12% del Veneto. A livello nazionale spicca il taglio del 29% del servizio nelle Marche”. Trenord si spinge a vantare una serie di miglioramenti raggiunti negli ultimi anni: “Nel 2018 solo il 78% dei treni arrivò puntuale, nel 2019 furono l’80%, nel 2021 l’84%. Le soppressioni sono passate da una media di 102 al giorno del 2018 a 63 del 2021, di cui soltanto 26 per cause attribuibili a Trenord”.
I COMITATI: “NUMERI FUORVIANTI” – Ma i comitati dei pendolari non ci stanno: “Confrontare puntualità e soppressioni del 2018 con il 2021 è fuorviante. Nel 2021 le corse sono inferiori quasi del 20% rispetto al 2018”, fa notare Franco Aggio, presidente dell’associazione Mi.Mo.Al (Milano-Mortara-Alessandria). E neppure tornano i numeri sui treni saltati nelle ultime settimane: “Dal 10 gennaio le cancellazioni sono state mediamente del 10%, ma non così per il periodo precedente dal 24 dicembre 2021 al 7 gennaio 2022”, dice Aggio citando dati presi dall’app della stessa Trenord. “Dal 3 al 5 gennaio sull’intera rete (servizi Tilo compresi) sono stati cancellati quotidianamente circa 550 treni (il 26%) sui 2.100 programmati, con punte quotidiane del 49% sulla linea S9, del 45% sulla Gallarate-Luino, del 48% sulla Colico-Chiavenna, del 43% sulla Como-Lecco, del 56% sulla Cremona-Treviglio, del 42% sulla Brescia-Parma, del 44% sulla Milano-Lodi-Cremona-Mantova, del 42% sulla Pavia-Torre Beretti-Alessandria, dell’83% sulla Voghera-Piacenza, del 46% sulle S2-S4”.
PD E M5S: “LETTERA INACCETTABILE” – Al di là dei numeri c’è anche una questione di opportunità per un’email così irrituale indirizzata ai clienti. Una nuova puntata delle contrapposizioni pluriennali tra comitati dei pendolari e azienda, che nei mesi scorsi era arrivata a depositare una querela (poi ritirata) per un video satirico sui ritardi della linea Milano-Mortara. Per il consigliere del Pd Bussolati l’email è “un autogol comunicativo”: “Garavaglia si mette a snocciolare cifre per difendere l’indifendibile, ma si dimentica degli unici numeri che contano davvero. In base a una ricerca consultabile sul sito della stessa società, la soddisfazione generale dei pendolari su Trenord è al 42%, su puntualità e pulizia al 31%, sull’affidabilità del servizio addirittura al 27%”. La lettera è “un tentativo maldestro e sbracato di negare la realtà, ovvero che nell’ultimo mese, in quanto a riduzione del servizio, Trenord ha fatto peggio non solo di Atm, ma persino della romana Atac e dell’ex Circumvesuviana napoletana”.
Molto critico anche il capogruppo del M5S al Pirellone Nicola Di Marco: “Utilizzando gli indirizzi mail degli utenti, Trenord si è letteralmente sovrapposta all’assessora regionale ai Trasporti Claudia Maria Terzi inviando direttamente ai pendolari, attraverso un canale privilegiato, una lettera autoassolutoria che non trova riscontro in una quotidianità fatta di ritardi e cancellazioni”.