Meno di un mese fa a Tallin ha vinto la medaglia d'argento ai Campionati Europei, dopo aver polverizzato record nelle categorie giovanili. Il suo programma libero ha un elevato contenuto tecnico, con tre salti quadrupli, il triplo axel e cinque salti tripli. In Cina vuole guardare da vicino i giganti della disciplina, ma nel suo mirino ci sono già i Giochi di Milano-Cortina 2026
È in cammino, solo all’inizio del cammino, qualcosa che per l’Italia potrebbe diventare un meraviglioso spettacolo di cui innamorarsi. Stiamo parlando di uno sportivo, di un ragazzo di 19 anni che nel pattinaggio artistico sta emergendo con una grazia e un’energia scintillanti. Il suo nome è Daniel Grassl e bisogna iniziare a conoscerlo bene perché potrebbe riempire i palazzetti del ghiaccio. Noi siamo un popolo capace di seguire con tutta la passione possibile i nostri miti sportivi e Grassl può diventare l’atleta azzurro del futuro per gli sport invernali.
Daniel è di Merano, ha iniziato a pattinare a 9 nove anni e si allena a Egna con Lorenzo Magri e il coreografo Benôit Richaud. Fin da bambino ha iniziato a stabilire record irreali. È stato il più giovane, a 15 anni, a completare un quadruplo lutz in una competizione internazionale, figura molto difficile in cui la forza esplosiva di una massa muscolare matura è fondamentale. Nel 2018 poi è riuscito a completare correttamente un quadruplo loop (una variante del Rittberger) in una gara internazionale. Il primo in assoluto era stato il giapponese Yuzuru Hanyū solo due anni prima. Il 5 ottobre 2019, con la vittoria nella tappa dell’ISU Junior Grand Prix di Egna, quindi in casa, è diventato il primo pattinatore italiano a qualificarsi, nel settore maschile, per una finale del Grand Prix.
Meno di un mese fa, il 14 gennaio 2022, con la medaglia d’argento ai Campionati Europei di Tallin, Grassl ha stabilito il record italiano nel programma libero (182,73 punti) e nel punteggio complessivo (274,48 punti), oltre a ottenere un meraviglioso argento, il miglior risultato di un pattinatore italiano dai tempi di Carlo Frassi negli Europei del 1953 e del 1954. Per questi Europei Daniel ha eseguito un programma libero dall’elevato contenuto tecnico, con tre salti quadrupli, il triplo axel e cinque salti tripli che fanno guardare a Pechino con grande fiducia.
Per la sua formazione e il suo essere così precoce è servito moltissimo lo stimolo di un altro ottimo pattinatore italiano, Matteo Rizzo, romano e di quattro anni più “anziano” di Daniel. Le loro sfide ai Campionati italiani sono da alcuni anni molto avvincenti e inchiodano alle sedie e al televisore migliaia di persone. Dopo la vittoria di Rizzo nel 2018 però, Grassl vince da ben 4 anni.
Cosa può fare Daniel Grassl a Pechino? Complicato rispondere in uno sport legato a istanti e dettagli come il pattinaggio di figura. Di sicuro sappiamo che arriverà in Cina con delle musiche molto coinvolgenti. Da grande appassionato di fantascienza ha voluto cucirsi addosso una musica tutta sua, in quanto nel programma libero pattinerà sulle note di un medley delle colonne sonore di “Interstellar”, composta da Hans Zimmer, e “Armageddon”, composta da Trevor Rabin. Per il corto invece ha scelto Nureyev, colonna sonora del film “The White Crow”, composta da Ilan Eshkeri, ispirandosi anche in alcuni movimenti coreografici al mitologico danzatore russo.
Altra cosa che sappiamo è il parterre di avversari che lo attende. Il re del pattinaggio di figura contemporaneo è l’americano Nathan Chen, che ha vinto gli ultimi tre Mondiali ed è stato il primo pattinatore della storia a completare tutti i salti quadrupli del suo programma. Veder pattinare Chen sarà un evento nell’evento, ma gli altri antagonisti non mancheranno. In primo luogo il giapponese Yuzuru Hanyū, primo pattinatore nel singolo maschile ad aver vinto tutte le più importanti competizioni in categoria junior e senior, ottenendo il cosiddetto “Super Slam”, e oro olimpico in carica, l’altro giapponese Shōma Uno, argento a Pyeongchang 2018, il cinese e padrone di casa Jin Boyang, il primo ad avere realizzato un quadruplo lutz ai Mondiali e anche il russo Mark Kondratiuk, che ha battuto Grassl agli Europei di Tallinn.
Daniel Grassl in mezzo a questi colossi si farà fin da subito sentire e vedere, anche se non ha un obiettivo preciso per Pechino. Come ha sempre ribadito, la “sua” Olimpiade arriverà tra quattro anni e sarà quella casalinga di Milano-Cortina 2026. Nel lungo viaggio verso quei giorni però Daniel dovrà crescere e sfidare i migliori, iniziando proprio dalle Olimpiadi cinesi. Sarà un viaggio fantastico e siamo solo all’inizio.