Quarta e penultima serata del Festival 2022, targato Amadeus al cubo. E’ la volta dei duetti e delle cover, ma soprattutto della quarta co-conduttrice che affiancherà il direttore artistico, Maria Chiara Giannetta. E chi è? Boh! Pare sia un’attrice emergente, protagonista di una famosa fiction Rai (ma dai?!). E comunque, questa cosa che si debba per forza fare lo spottone e infilare nella scaletta gli attori delle fiction Rai in onda o appena concluse è a dir poco insopportabile. Se non altro, Maria Chiara Giannetta è spigliata e divertente. Per questa volta ci è andata bene.
La serata si apre con una splendida Noemi seduta al piano, dal quale spuntano i suoi meravigliosi capelli rossi, mentre con la voce sicura intona You make me feel like a natural woman. La prima cosa bella di questo Festival. La seconda, a stretto giro, è il duetto di Giovanni Truppi, Vinicio Capossela e Mauro Pagani. Truppi non rinuncia alla canotta rutto libero nemmeno stasera, ma punta sul rosso e insieme al grande Vinicio – nei panni di un poetico Garibaldi – sembra uno dei Mille che ha mollato il gruppo per farsi una suonata al piano. Il brano è quel capolavoro di De Andrè dal titolo Nella mia ora di libertà. La poesia che si respira durante tutto il pezzo è quasi commovente. Ma dove c’è Vinicio, c’è bellezza. Tutto qua.
In tutto ciò, Vessicchio torna a Sanremo! Peccato che abbia deciso di farlo con Le Vibrazioni che decidono di accostarsi a Paul McCartney. Vabbè, l’importante è vederlo nuovamente su quel palco: ora sì che Sanremo è Sanremo.
Le aspettavo con ansia ed eccole prendersi finalmente il palco, Emma e Francesca Michielin, che scelgono il pezzo che consacrò e insieme condannò Britney Spears, Baby, one more time. Sono bellissime, sensuali e davvero brave. Mentre cantano, sembra quasi che prendano per mano la giovane e ingenua Britney e insieme tutte le donne che meritano di essere libere di esprimere se stesse, libere di essere sante o puttane o entrambe le cose. “It’s Britney bitch!”.
Gianni Morandi è una specie di alieno, credo. Il duetto a sorpresa è con Jovanotti, che gli ha pure scritto il pezzo di Sanremo e il teatro Ariston esplode. “Occhi di ragazza”, “Un mondo d’amore, “Ragazzo Fortunato” e “Penso positivo”, il pubblico non si contiene più e il signor Gianni Morandi, classe 1944, salta e si dimena sul palco come un ragazzino alla festa di fine liceo. Con uno così, non c’è gara.
Altra grande esibizione è quella di Elisa, che sale sul palco affiancata dalla ballerina Elena D’Amario. Ne viene fuori un quadro meraviglioso, sulle note di What a feeling, colonna sonora del film Flashdance. Riflettevo sull’incidenza di Maria De Filippi in questo (e in altri) Festival. Arriva il momento dell’atteso duetto di Achille Lauro e Loredana Bertè. Il pezzo scelto è Sei bellissima, un capolavoro della musica, la canzone forse più rappresentativa della carriera di Loredana Bertè. Durante il duetto, scopriamo che Achille Lauro sembra nato per cantarlo. E’ totalmente nelle sue corde, cattura la disperazione e la tristezza di quella fame d’amore e d’attenzione che forse appartiene un po’ anche a lui. Loredana Bertè è una star, una delle poche e vere anime rock di questo Paese. E poi, è mai possibile che abbia ancora delle gambe così pazzesche?!
Irama sceglie di duettare con Gianluca Grignani e subito va a lui il Premio Coraggio 2022. Il pezzo scelto è proprio uno dei più grandi successi di Grignani, La mia storia tra le dita. Sul palco i due sembrano in perfetta sintonia e devo ammettere che, nonostante la terribile condizione che il cantante vive ormai da tempo, rivedere Grignani su un palco, mentre canta una delle canzoni più belle che abbia scritto, fa davvero effetto. C’è un misto di tenerezza, ma anche di speranza che questo artista possa presto ritrovare il suo centro.
Michele Bravi, per me, è la vera rivelazione di questo Festival. Avendo una figlia che ama i film d’animazione Disney e Pixar, sapevo solo che lui ha cantava la versione italiana del brano Ricordami, colonna sonora di quel capolavoro che è Coco. Nella sua voce ho sempre percepito una poesia e una profondità davvero sorprendenti, ma non avevo mai visto il suo viso, non sapevo chi fosse. Poi l’ho scoperto e quella poesia l’ho ritrovata completamente anche nei suoi occhi verdi. Questa sera ha cantato da solo una struggente versione di Io vorrei, non vorrei, ma se vuoi dell’immenso Lucio Battisti. Era come se in quel teatro il tempo si fosse fermato. Una cosa davvero potente.
Mahmood e Blanco stregano ancora una volta l’Ariston con Il cielo in una stanza. Che dire ancora di questi due? Se non che, com’era prevedibile, anche stasera sono al primo posto. Il profumo dell’Eurovision Song Contest 2022 si fa sempre più intenso.
Piccola considerazione sull’intervento di Maria Chiara Giannetta. Tutto bellissimo ed emozionante, ma non sarebbe ora di finirla con queste donne che se non fanno monologhi strappalacrime non sono legittimate ad occupare il palco di Sanremo? La Giannetta, poco prima, era stata protagonista di un delizioso siparietto, molto ben scritto, con l’attore Maurizio Lastrico. Evidentemente non bastava. Ultimamente per fare la co-conduttrice all’Ariston è d’obbligo far piangere il pubblico, recuperare quella dimensione più rassicurante della donna sensibile, di una che all’occorrenza si può collocare un passo indietro, per l’appunto. E qui ho pensato a Monica Vitti, colei che ha conciliato perfettamente quel binomio considerato da sempre quasi impossibile: bellezza e comicità. Forse noi donne dovremmo ripartire da lei e da quel suo essere per nulla rassicurante, per nulla controllata, ma irriverente e sfacciata mentre canta Ma’ndo vai (se la banana non ce l’hai)? E se si può, ancora più bella.
S’è fatta na certa, il duetto Gianni Morandi-Jovanotti ovviamente trionfa a mani basse e per l’occasione, all’1:30 Amadeus chiede ai due di cantare nuovamente. Si legge sul viso dell’amico Jovanotti un lieve moto d’odio. Morandi invece abbozza un sorriso e intanto pensa “E mo’ chi si alza domattina per andare a correre?!”. Ma si sa, quando due sono artisti, sono artisti e così…bis! E anche sta quarta serata… buona notte!