Zalone è stato protagonista durante la terza serata del Festival di Sanremo, di una performance comica dove si prendono in giro i virologi che hanno fatto successo con le apparizioni tv durante la pandemia di Coronavirus
Checco Zalone tranquillo, noi virologi lavoreremo lo stesso. Antonella Viola non ci sta. E pur fingendo una certa disinvolta indifferenza lancia un missile di disapprovazione all’indirizzo del comico pugliese. Zalone è stato protagonista durante la terza serata del Festival di Sanremo, di una performance comica dove si prendono in giro i virologi che hanno fatto successo con le apparizioni tv durante la pandemia di Coronavirus. Zalone nei panni di un disperato virologo cugino di Al Bano Carrisi, tal Oronzo Carrisi, aveva cantato Pandemia ora che vai via, sottolineando la disperazione della categoria all’indomani della probabile attenuazione se non addirittura conclusione della pandemia Covid19. “Sta pacchia per noi sta per finire – aveva detto sul palco il dottor Carrisi – E sarà brutto pure per te (indicando Amadeus ndr), la gente finita la pandemia alle otto di sera mica starà in casa a vedere quella cazzata dei Soliti Ignoti, la gente escono”. Viola durante l’ultima puntata di Otto e Mezzo ha però colto l’occasione per rintuzzare la presa in giro di Zalone.
Citata tra i finti autori del testo Pandemia ora che vai via, tra l’altro assieme a decine di colleghi come Pregliasco, Burioni, Galli, ovvero le figure presenti in tv da due anni ininterrottamente – la dottoressa ha affermato: “Vorrei dire a Checco Zalone di tranquillizarsi perché non credo che resteremo disoccupati, abbiamo tante cose da fare…”. Infine ha precisato : “Io non sono una virologa. vi prego, sono una immunologa. Può sembrare una stupidaggine ma c’è differenza e si è creata moltissima confusione perché abbiamo competenze specifiche. Per esempio, chiedere a un immunologo, soprattutto se fisico, penso a un Vespignani, di parlare di immunità non è la stessa cosa che chiederlo a me, e viceversa. Se queste differenze fossero state riconosciute forse ci saremmo contraddetti meno”.