“Gli occhiali? Sì, li tolgo quando faccio pipì per non sporcare. Se vuoi ti faccio vedere come si fa”. Così Dargen D’Amico ad Amadeus durante la finale del Festival di Sanremo del 5 febbraio. Scatenato più del solito, il cantante ha fatto letteralmente ballare tutto il pubblico dell’Ariston con quella che si preannuncia essere già una hit , ‘Dove si Balla‘.
Incasellare Dargen D’Amico in un’unica categoria non è facile. “Cantautorapper”, si è autodefinito lui, ma anche disc-jockey, autore, produttore discografico, semplicemente rapper. Per Fedez è addirittura un poeta. Il suo vero nome è Jacopo D’Amico. Anni fa ha optato questo nome d’arte, Dargen, che è un’abbreviazione di ‘d’argento’, senza neanche più ricordarsi il perché: “I significati con il tempo cambiano, adesso non ricordo neanche più perché l’ho scelto. Forse anche per come suona”.
Il suo nome, Dargen o Jacopo che sia, non è certamente quello tra i più conosciuti del cast del Festival di Sanremo 2022. “Mi diverte l’idea che per tanti sarò un perfetto sconosciuto”, ha detto. Eppure la sua discografia è alquanto lunga. Nato a Milano, ha frequentato il liceo Parini. Ed è lì che ha conosciuto Guè Pequeno, con cui nel 1999 fonda il gruppo Sacre Scuole. Con loro c’è anche Jake La Furia, ma tutto si arena nel giro di due anni: Guè e Jake escono di scena per fondare i Club Dogo con Don Joe, Dargen decide di intraprendere una strada autonoma. Prima con il nome Corvo D’Argento, poi con quello che tutti conosciamo.
Così, Dargen comincia a farsi strada nel mondo della musica. I primi singoli di successo risalgono a più dieci anni fa (“Bocciofili”, “Odio volare”, “Ma dove vai”, per esempio). Parallelamente comincia anche a collaborare con gli artisti più rinomati della scena italiana: Fabri Fibra, Marracash, Rkomi, Club Dogo, J-Ax, Rancore, Benny Benassi, Enrico Ruggeri, 883, Tedua, solo per citarne alcuni. L’ultimo, in ordine temporale, è Fedez: Dargen è stato il braccio destro del cantante per il suo ultimo album, “Disumano”.
Ora, dopo più di vent’anni di carriera, arriva sul palco di Sanremo. C’era già stato come autore (l’anno scorso per Annalisa, Francesca Michielin e Fedez), e come giurato di Area Sanremo (nel 2013), ma mai in gara. Per ben due volte aveva provato a candidarsi, senza riscuotere successo tra i direttori artistici dell’epoca. “Cercherò semplicemente di smuovere le energie di quel teatro”, promette di fare con “Dove si balla”, la sua canzone che tutti descrivono come un potenziale tormentone.
Se anche voi non avete mai sentito parlare di lui e non avete la minima idea di che faccia abbia, beh, lo riconoscerete grazie a un dettaglio: gli occhiali da sole. Sono la sua copertina di Linus, dalla quale non si separa mai. “Cosa nascondono i tuoi occhiali?”, gli hanno chiesto una volta. “Tanta voglia di essere me stesso”, è stata la sua risposta. Ufficialmente, però, li usa per scongiurare il fastidio delle luci, “soprattutto quelle violente dei palchi”. Ma c’è anche una spiegazione più filosofica: con gli occhiali, vuole impedire di mostrare agli altri i segreti del suo animo. E, forse, in tutti questi anni, ci è pure riuscito: della sua vita privata non sappiamo praticamente niente.