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Sanremo 2022, i top e flop delle cover. Tananai distrugge la Carrà: “A far l’amore” diventa porno-soft. Achille Lauro inghiottito da Loredena Bertè, Dargen D’amico va a sbattere

La serata delle cover ha visto protagonisti i 25 Big del Festival di Sanremo, accompagnati da musicisti e colleghi, per proporre alcune delle hit degli Anni 60, 70, 80 e 90. Veri e propri sacrilegi, profanazioni, ma anche piccole chicche ed omaggi sentiti col cuore

I MOMENTI TOP – Noemi perché per “(You make me feel like) A natural woman” ha sfoderato una voce soul meravigliosa. “Nella mia ora di libertà” con un Capossela stralunato e a disagio per essere su un palco così lontano da lui è stato un delizioso omaggio a De André. La strana accoppiata Le Vibrazioni e Sophie and The Giants su “Live and let die” è stata esplosiva. Sangiovanni che chiede l’applauso alla platea per l’ingresso di Fiorella Mannoia sulle note di “A Muso Duro”. Emma e Francesca Michielin omaggiano il mondo del pop con una rivisitazione in chiave ballad di “Baby One More Time”. Gianni Morandi e Jovanotti, a sorpresa, insieme fuori gara. Super ospiti. Coreografa, cantante, un po’ ballerina Elisa con Elena D’Amario ha spettinato la platea con “What A Feeling”. Un duetto tra Irama e Gianluca Grignani sopra le righe, ma “La mia storia tra le dita” è la testimonianza di uno dei talenti più incendiari che la musica italiana abbia avuto. Scoppiettante, moderna, imprevedibile l’unione de La rappresentante di Lista con con Cosmo, Margherita Vicario e Ginevra su “Be My Baby”. Iva Zanicchi perché ha voluto omaggiare una grande signora della musica italiana come Milva con “Canzone”. La delicatezza di Massimo Ranieri con Nek per il ricordo di Pino Daniele con “Anna Verrà”. “Io vorrei… non vorrei… ma se vuoi” è un brano intoccabile. Un’arma pericolosissima. Ma Michele Bravi ha deciso di farlo suo, personalizzarlo, restituirlo come fosse un inedito. Armonizzazione raffinata per Blanco e Mahmood su “Il cielo in un stanza”. Rkomi sexy e sfrontato riscalda la platea con Vasco Rossi e i suoi successi, ottimamente arrangiati dai Calibro 35. Alex Baroni ricordato degnamente dalla splendida voce di Arisa e da Aka7even. Un momento da piccolo brivido. La super cazzimma di Giusy Ferreri con Andy dei Bluvertigo su “Io vivrò senza te”.

I MOMENTI FLOP – Per riuscire a portare un inedito in gara antico e al contempo proporre una cover importante come “My Way” senza alcun guizzo, ci vuol talento. Yuman ce l’ha. Achille Lauro inghiottito da Loredena Bertè e il suo capolavoro “Sei bellissima”. Tra i due vince la personalità più forte. Tra i due peraltro non sembra esserci feeling. Apoteosi culminata con la la lettera consegnata ad Amadeus da leggere alla stessa Loredana. Il duetto tra Matteo Romano e Malika Ayane su “Your Song”, tra i brani più celebri di Elton John, è risultato troppo perfetto, senza sbavature. Un perfetto compitino. Sia chiaro Matteo Romano rimane una delle più belle scoperte di questo cast. Ana Mena scompare dietro il travolgente Rocco Hunt, che peraltro ipoteca la sua partecipazione al Festival del prossimo anno. Dimenticate l’esplosiva “Chimica”, Dintonellapiaga e Rettore si spengono su “Nessuno mi può giudicare”. Una coppia poco assortita che non fa decollare l’immensa “Mi sono innamorato di te” di Tenco. Dargen D’Amico prova la strada tortuosa di “La Bambola”, ma va a sbattere. Fabrizio Moro nulla ha aggiunto e nulla ha tolto per “Uomini soli”. Neutro. Tananai distrugge “A far l’amore comincia tu”, destrutturando la leggerezza del brano virandolo sul versante porno soft.