Dimenticatevi la triste sogliola con purè. Andate all’aperitivo sereni. Il piacere, per Monica Germani, è imprescindibile dal successo di ogni dieta. E’ sufficiente bilanciare. Lo spiega nel libro “La tua dieta sei tu, liberati dalle ossessioni alimentari e trasforma la tua vita”, dal 1 febbraio in libreria, edito da Mondadori
La dieta dei ristoranti e degli autogrill. La dieta dei pub e degli aperitivi. Com’è possibile dimagrire così? La cantante Noemi, dal Festival di Sanremo dell’anno scorso all’edizione 2022 ha perso 15 chili. La sua nutrizionista, Monica Germani, le ha creato un regime alimentare su misura. Adattato al suo modo di vivere girovago. Un’amica del suo stile di vita, più che una giovane dottoressa laureata in dietistica. Altri artisti ora la seguono. Non per dimagrire ma per stare bene e apprendere un modo sano di relazionarsi con il cibo. E allora dimenticatevi la triste sogliola con purè. Andate all’aperitivo sereni. Il piacere, per Monica Germani, è imprescindibile dal successo di ogni dieta. E’ sufficiente bilanciare. Lo spiega nel libro “La tua dieta sei tu, liberati dalle ossessioni alimentari e trasforma la tua vita”, dal 1 febbraio in libreria, edito da Mondadori.
Il dimagrimento forte di solito avviene nei primi mesi. Poi c’è il consolidamento delle abitudini, infine la liberazione: l’autonomia nella gestione del cibo. Noemi è stata coraggiosa: ha fatto tabula rasa del suo modo di approcciare al cibo. Si è rimessa in gioco anche interiormente. Ciò che sembra un segreto non lo è affatto: è frutto di studio ed esperienza. Se un’artista è sempre fuori per lavoro e pranza in ristoranti e autogrill bisogna costruire un regime adeguato alle sue esigenze. Lasciare il panino o il secondo piatto al ristorante. E poi recuperare con una giornata equilibrata nei nutrienti.
Come ha conosciuto Noemi?
Ero la nutrizionista di “Amici” e lavoravo da tempo nell’ambiente dello spettacolo. Un giorno mi arriva una telefonata: è lei. Ha un problema: qualcosa non funziona nella sua vita. Una grossa crisi le ha fatto cambiare il rapporto con il cibo. Compensa il suo disagio mangiando senza regole. Allora le progetto un regime alimentare su misura. Senza eliminare gli sfizi che fanno bene, il pub per esempio. Ma aggiungendo regolare attività fisica e abitudini sane ma non restrittive.
A quale attività fisica si dedica Noemi?
Al metodo d’allenamento Tabata. Noemi lo ha scoperto da sola e lo ha sentito subito suo. Vede, la mia filosofia non è costruire stili di vita non condivisi, al contrario, un percorso in linea con il carattere e la personalità del paziente. Se una persona vive fra il divano e la poltrona mangiando hamburger e patatine non riuscirò a portarla in palestra, se non per qualche giorno. Poi il corpo si ribellerà e la frustrazione sarà inevitabile. Meglio allora bilanciare le dosi, sostituire le patatine fritte con quelle ipocaloriche. Prevedere esercizi fisici da divano mentre si guarda la tv. Ciò che conta è la costanza.
Ci sono altri suoi pazienti al Festival di Sanremo?
Non voglio e non posso svelare i nomi. Però posso anticipare che si tratta di uomini e donne normopeso, sia dal mondo del rock sia dal genere melodico. Sono giovani e di mezza età, quindi escludiamo Massimo Ranieri che è over 50 e altri che hanno fatto la storia della canzone italiana. Altro non posso dire. Se non che desiderano seguire una dieta per stare bene, non per dimagrire. Un indizio? Uno di loro mangerebbe solo sushi.
Ma il sushi non è un cibo dietetico?
In Giappone sì. In Italia il riso che accompagna il pesce crudo non è semplicemente cotto a vapore, è caramellato e quindi pieno di zuccheri. In questo caso nella dieta dell’artista non ho eliminato il piacere del sushi, sarebbe contro la mia filosofia e contro il suo benessere. Ho lavorato invece sulle porzioni.
Come per l’aperitivo? Lei lo difende a spada tratta …
L’aperitivo è un piacere irrinunciabile. Ma va controllato. Chi si abbuffa o spizzica prima di cena al bar o al rientro a casa deve poter mantenere quel godimento. E’ un momento debole e va accettato. Allora propongo tre possibilità: l’aperitivo numerico, quello che se sei isterico e vorresti uccidere qualcuno ti fa mangiare qualsiasi cosa. L’aperitivo intermedio, il più equilibrato fra quantità e sapore, l’aperitivo esplosivo all’insegna del gusto. Nel primo caso sostituisco il bustone di patatine, per esempio, con una monoporzione soddisfacente. Nel secondo caso lo snack bilanciato del reparto freschi, taralli e prosciutto. Nell’ultimo caso la tartina con salmone, magari accompagnata da un bollicine, ma un giorno sì e uno no. Il tutto però non direttamente dal frigo.
Cosa cambia fra il mangiare dal frigo o al tavolino per la dieta?
Tutto. Ti metti seduto, ti scegli la tua bevanda, il piattino. Ma gusti il tuo momento di aperitivo in un ambiente carino e con un’atmosfera speciale. Cambia molto. Questo momento diventa controllato e gratificante. Assapori, non ti serve esagerare in quantità. Chi arriva a casa alle sei e apre la dispensa perde il controllo. La fame gastrica, quella da brontolio di stomaco, si risolve mangiando. Ma la fame ipotalamica, quella che nasce da desiderio di colmare un vuoto, può diventare abitudine quotidiana. Per questa fame serve anche un supporto di psicoterapia.
I suoi pazienti vanno dallo psicoterapeuta?
Lo propongo. Lo squilibrio del peso è una caratteristica multifattoriale. Il nutrizionista non può risolverlo da solo. E’ l’insieme di più aspetti: medico, endocrinologico, nutrizionale, sportivo. Il paziente oggi va inquadrato dal punto di vista fisico e attitudinale. Il valore aggiunto è quello che non siamo abituati a vedere: l’aspetto psicologico. Il corpo non è un contenitore di calorie, è qualcosa di più complesso: se prendi 20 chili c’è di sicuro un’alterazione emotiva nel rapporto con il cibo. Quasi tutti i miei pazienti scelgono di andare dal mental coach. Il lavoro può essere superficiale, riguardare solo la parte cognitiva, oppure profondo. Ricordiamolo, il comportamento di ciascuno nel trovare la corretta alimentazione passa attraverso l’accettazione di sé.
Lei è fondatrice del metodo meta-experience. Cos’è?
Accettarsi con pregi e difetti. E’ l’unico punto di partenza possibile per cominciare un reale percorso di cambiamento. Senza una trasformazione interiore la dieta non farà effetto. Non esistono alimenti che fanno bene o male, non esiste il lecito così come il proibito. Esistono soltanto scelte consapevoli, momenti di trasgressione a cui seguiranno recuperi. Questa è la strada per trovare l’equilibrio. Solo così si possono acquisire abitudini libere, una volta per tutte, dal concetto di dieta restrittiva. Regalarsi un nuovo rapporto con se stessi.
Le nuove frontiere della dietologia emergono da studi sulla genetica?
Il genoma è l’ultima frontiera della medicina. Siamo in pochi a lavorarci ma sta prendendo piede sempre di più perché ti dice come funziona il tuo corpo unico e irripetibile anche dal punto di vista metabolico. Un tampone boccale con prelievo di saliva è sufficiente per esaminare il dna. Da questi dati si parte per costruire il percorso.
Sarà in platea al Festival di Sanremo per vedere Noemi?
Siamo rimaste amiche, ci vediamo per i controlli e ci facciamo le nostre chiacchierate. Lei per me è stata una grande paziente. Sono contenta che sia arrivata al suo peso forma senza restrizioni. Le rinunce fanno diventare tristi. Lei invece è una donna felice e sono certa che questo si vedrà anche sul palco. Spero di essere lì ad applaudirla.