L'oro va alla svedese Sara Hector che ha preceduto l'azzurra di 28 centesimi, terza Lara Gut-Behrami. Quattro anni dopo il bronzo di PyeongChang, quindi, la sciatrice 31enne torna sul podio olimpico grazie a una gara da applausi. Per l'Italia è la quarta medaglia, la terza d'argento dopo i due nello short track. L'azzurra dopo il podio: "Vinta di testa, mi dà grande tranquillità e mi toglie un grande peso"
Federica Brignone ha conquistato la medaglia d’argento nel Gigante femminile alle Olimpiadi invernali di Pechino. L’oro va alla svedese Sara Hector che ha preceduto l’azzurra di 28 centesimi, terza Lara Gut-Behrami. Quattro anni dopo il bronzo di PyeongChang, quindi, la sciatrice 31enne torna sul podio olimpico grazie a una gara da applausi. Brignone aveva chiuso la prima manche al terzo posto e nella seconda è riuscita a recuperare una posizione scavalcando Truppe.
Più veloce di lei solo Hector, la svedese che in questa stagione ha letteralmente dominato lo slalom gigante. Con il miglior tempo della seconda manche, invece, sul gradino più basso del podio la svizzera Gut che ha chiuso una rimonta partita dall’ottavo posto della prima frazione. Hector ha fermato il cronometro a 1’55″59, ventotto centesimi in meno di Brignone, Gut ha impiegato invece 72 centesimi in più della svedese. Elena Curtoni ha chiuso 20esima a 4″22, mentre Marta Bassino è uscita nella prima manche così come l’altra favorita, Mikaela Shiffrin.
“È stata una giornata tostissima, mi dicevo ‘tieni duro’, pensavo al fatto che mi stavo giocando una medaglia e poi mi costringevo a pensare ad altro. Iniziare così è tanta roba, sognavo di portare a casa una medaglia dalle Olimpiadi e ce l’ho già dalla prima gara”, ha detto Brignone. Un argento che definisce “incredibile” perché “con tutta l’attesa è stato difficile mantenere alta la concentrazione sullo sciare”. Si tratta di una medaglia “vinta di testa – ha aggiunto l’atleta che sarà impegnata anche in SuperG e discesa – ed è la cosa che mi inorgoglisce di più” e che “mi dà una grande tranquillità e mi toglie un grande peso perché venire all’Olimpiade è bellissimo ma è anche uno stress quando sai di poterti giocare” il podio.
Per l’Italia si tratta della quarta medaglia dopo i due argenti conquistati nello short track – Francesca Lollobrigida e staffetta mista – e il bronzo nello slittino con Dominik Fischnaller. E in giornata la spedizione azzurra potrebbe arricchirsi di un nuovo podio certo grazie al duo Stefania Costantini e Amos Mosaner impegnati nella semifinale del curling contro la Svezia (ore 13.05) dopo aver collezionato 9 vittorie su 9 nel girone di qualificazione, l’ultima nella notte contro il Canada.
“Strabiliante, eccezionale, una medaglia di grande valore, al di là del colore. Sapevamo che questa era una delle sue carte da giocarsi in questi Giochi e lei si è confermata al top. Sapevamo che lei voleva fortemente una medaglia a queste Olimpiadi e per ora ha centrato la prima. Si è ripetuta a distanza di quattro anni, ribadendo, come sempre, di essere una garanzia”, esulta il presidente del Coni Giovanni Malagò dopo il secondo posto della carabiniera milanese. “Del resto è l’atleta italiana che ha vinto più prove di Coppa del Mondo, quindi per noi era una certezza – ha ricordato – Le sono grato a livello personale e lo sport italiano le è riconoscente. Avanti così Federica”.