“Siamo tutti stanchi della mascherina all’aperto. La toglieremo da metà febbraio, ma al chiuso dovrà rimanere ancora. Ci sarà una transizione con mascherine al chiuso. E prima o poi toglieremo anche quella, ma non è imminente”. Lo annuncia ai microfoni di “24 Mattino”, su Radio24, il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, che coglie l’occasione per tornare sulla discussa frase da lui pronunciata la scorsa settimana a “Dimartedì”: “Quel mio ‘vi renderemo la vita difficile’ non era rivolto ai non vaccinati, ma ai no vax complottisti che vanno in tv a dire che il virus non esiste o che il vaccino contiene il grafene. Per me sono persone pericolose. Vanno in tv a diffondere le loro idee strampalate, incutendo paura ai telespettatori che aspettano di vaccinarsi. E magari le persone che hanno più paura del vaccino preferiscono attendere e nel frattempo si prendono la variante Delta, col rischio di andare in terapia intensiva o di morire”.
Commento salomonico del sottosegretario sui rumors secondo cui la fronda no vax del M5s, in un gruppo whatsapp di attivisti storici, ha chiesto la sua cacciata dal Movimento a seguito delle contestate dichiarazioni su La7: “Credo che si tratti delle solite chat. Io, grazie a Dio, non uso chat: sono poco virtuale e molto reale. Cioè le cose le dico in faccia. Qualcuno su whatsapp ha commentato mie frasi che forse ha mal interpretato”.
Sileri spiega poi la situazione attuale: “Fine del green pass a fine marzo? Io credo nella gradualità delle cose. Dobbiamo osservare innanzitutto i numeri che ci saranno nel mese di febbraio e che al momento stanno andando bene. Va poi monitorata la comparsa di eventuali nuovi varianti, anche se io dubito che possa essercene una più veloce di Omicron che sia anche più cattiva. Poi, con la gradualità che ci consentirà la circolazione del virus, verranno prese le decisioni nella direzione di un alleggerimento delle restrizioni. Ricordo che le restrizioni ci sono – spiega – perché abbiamo avuto un’alta circolazione del virus e una quarta ondata rafforzata da Omicron, che oggi sta dando meno problemi rispetto a quelli registrati un mese fa. Ci sarà quindi una rimozione progressiva delle restrizioni, ma attenzione: non è imminente la fine del green pass. Si potranno riaprire attività che sono state particolarmente penalizzate, come le discoteche, grazie soprattutto al fatto che abbiamo l’85% di vaccinati, il 60% di persone che hanno già fatto la terza dose e una circolazione del virus che tende progressivamente ad essere più bassa”.
Il sottosegretario aggiunge: “Abbiamo ancora la coda e centinaia di morti al giorno, i posti occupati in terapia intensiva hanno raggiunto un picco di 1600-1700 ma stanno calando in maniera rapida. Questo significa poter riprendere bene tutte le altre attività. La mia grande preoccupazione è data da quei milioni di interventi e di screening saltati che saranno la vera pandemia da ora in avanti, cioè quella mole di persone che non hanno potuto avere i loro trattamenti necessari e che quindi andranno a pesare notevolmente nei prossimi mesi. L’attuale alto numero di morti? – continua – Non sono calcolati male per eccesso, come dice qualcuno. In realtà, abbiamo un sistema di calcolo dei decessi che prende in considerazione tutte le patologie più importanti al momento del decesso. Insomma, la classica scheda Istat che registra il percorso verso la morte di una persona con tutte le concause. E tra queste c’è il covid, quando la persona è risultata positiva, ma non necessariamente è l’evento principale che ha causato la morte. Però, attenzione: questi decessi ci sono. Potrà essere un numero un po’ più basso, ma si tratta di decessi di persone che hanno contratto il virus”.