di Luigi Sala

Ho la sensazione, forse sbagliata, che stia finendo l’era dei partiti, almeno così come li abbiamo conosciuti finora. A parte le tare genetiche che li affliggono da sempre, nelle votazioni per il presidente della Repubblica hanno mostrato, senza ormai più pudore, i loro pesanti limiti e l’incapacità congenita di fare altro se non guardarsi l’ombelico. Hanno dimenticato etica e prospettive e gli elettori lo sanno.

A propiziare il loro tramonto sono anche delle circostanze che i media non si affannano certo a coprire: siamo vicinissimi a una guerra in Ucraina e non deve ingannare il fatto che gli Usa hanno praticamente detto che, in caso d’invasione da parte della Russia, se ne laveranno le mani ma adotteranno pesanti sanzioni poiché i contraccolpi economici saranno assai forti. Temo che solo i ricchi potranno permettersi luce e gas. Lungi da me prendere le parti di uno dei due attori: penso che sarebbe un breve conflitto a media intensità in cui moriranno alcune migliaia di ucraini e qualche centinaio di russi, penso alle conseguenze strategiche globali con degli scenari tutti da decifrare.

Il “terremoto” politico previsto da Carlo De Benedetti dalla Gruber potrebbe investire anche le strutture dei nostri benemeriti partiti che, forti di un’astensione che riguarderà il 50% degli italiani, dovranno per forza di cosa rinnovarsi o sparire. Più probabile che spariscano lasciandosi dietro le macerie politiche e aprendo la strada a una deriva autoritaria che Mario Draghi, con i suoi provvedimenti a scatola chiusa e presentati il giorno prima della discussione in aula, sta solo prefigurando. Anche l’Europa economico-finanziaria spinge in tal senso.

Se davvero in Ucraina ci fosse guerra, i partiti, che attendono il miracolo di cento provvedimenti per il Pnrr in un anno scarso e aspettano di poter godere del meritato vitalizio (è ironico), non saprebbero che pesci prendere di fronte alla probabile mancanza di gas in tutta Europa e di energia elettrica. Non bisogna chiedere a loro lungimiranza: per loro conformazione è un’azione impossibile e contro natura, prima diventerebbero dei fantasmi che non fanno paura e rinnoverebbero la fiducia nel patto atlantico, poi svanirebbero al vento di una crisi energetica e geo strategica a cui non possono sottrarre gli italiani.

Per non parlare del clima. Pochi ormai credono in loro e l’impazienza italiota nel risolvere i problemi, unita all’attesa messianica e salvifica che ognuno nasconde nel cuore, potrebbero portare persino al ritorno dei Savoia. Altro che Pnrr. Forse l’era dei partiti sta davvero finendo ma è probabile che anche noi ne pagheremo il conto. Gaudeamus igitur.

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