“Lasciate il vostro posto di lavoro prima che Spotify vi mangi l’anima”. Il musicista Neil Young non lascia anzi raddoppia. Dopo aver ritirato la sua musica dalla piattaforma di musica in streaming per protestare contro il supporto dato dall’azienda al podcast di Joe Rogan, Young ha ulteriormente alzato il dito contro il CEO di Spotify, Daniel Ek. In sintesi Rogan con il suo podcast The Joe Rogan Experience, trasmesso in esclusiva su Spotify dal 2009, negli ultimi mesi ha ospitato figure del mondo scientifico critiche nei confronti della narrazione dominante sul Covd19, definita “una psicosi di massa creata ad hoc”. Poche settimane fa Young, e Joni Mitchell, avevano chiesto di togliere i loro album dalla piattaforma in segno di protesta, poi poche ore fa si è rivolto direttamente ai dipendenti di Spotify: “Daniel Ek è il vostro problema, non Joe Rogan. Ek tira le fila. Scappate da lì prima che Spotify vi divori l’anima. Gli obiettivi dichiarati da Ek riguardano i numeri, non l’arte e la creatività”. Nella lettera del cantautore si legge che Rogan “ha una storia preoccupante di disinformazione, trasmessa in particolare per quanto riguarda la pandemia COVID-19 consentendo la propagazione di affermazioni false e dannose per la società. Spotify consente ai suoi media ospitati di danneggiare la fiducia del pubblico nella ricerca scientifica e seminare dubbi”. Ek, invece, pochi giorni fa aveva rinnovato la fiducia alla sua punta di diamante – il podcast di Rogan è il più seguito d’America -: “Raggiungere i nostri ambiziosi e audaci obiettivi significa anche avere contenuti su Spotify a cui molti di noi potrebbero non essere orgogliosi di essere associati. Ci saranno opinioni, idee e convinzioni con cui non siamo assolutamente d’accordo e ci renderanno persino arrabbiati”, avrebbe spiegato il CEO secondo quanto riportato da The Verge. “Non credo che mettere a tacere Joe sia la risposta”, avrebbe affermato Ek in un promemoria dato al proprio staff, come riportato da Sara Fischer di Axios.