È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino è nella cinquina per il Miglior Film Straniero alla 94esima Notte degli Oscar. A contendere l’ambita statuetta, che Sorrentino ha vinto nel 2014 con La Grande Bellezza, ci sarà un durissimo avversario. Quel Drive my car del giapponese Ryusuke Hamaguchi che ha fatto il pieno di nomination come miglior sceneggiatura, regia ma soprattutto anche come miglior film in assoluto assieme a Belfast, Code, Don’t look up, Dune, King Richard, Licorice Pizza, Nightnare Alley, The power of the dog e West Side Story.
È stata la mano di Dio è il nono film di Paolo Sorrentino ed ha vinto il Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria al festival di Venezia. Gli altri concorrenti nella categoria Best International Feature sono Flee del danese Jonas Poher Rasmussen; La peggiore persona del mondo del norvegese Joaquim Trier; Lunana, a yak in the classroom del butanese Pawo Choyning Dorji. La 94esima notte degli Oscar si svolgerà al Dolby Theatre il 27 marzo 2022.
Ci sono anche altri due italiani candidati all’Oscar: Massimo Cantini Parrini è stato nominato per i costumi del film Cyrano. Nominato anche il film d’animazione del regista italiano Enrico Casarosa Luca, prodotto da Pixar e Disney.
La soddisfazione è tanta per la crew tecnico-artistica di Sorrentino che comprende anche il distributore Netflix. Però la competizione per l’Oscar, a nemmeno due mesi dal traguardo – la 94esima notte degli Oscar si svolgerà al Dolby Theatre il 27 marzo 2022 – sembra parecchio in salita. Senza nulla togliere al film del regista napoletano che abbiamo osannato a più riprese fin dalla prima proiezione a Venezia, È stata la mano di Dio rischia di finire triturato nell’effetto Drive my car, e non solo. Già perché mentre nel 2014 La grande bellezza partiva favorito, oggi il film di Hamaguchi sembra aver così talmente colpito i membri dell’Academy che non sarebbe nemmeno bastata la nomination nella cinquina per il miglior film straniero.
Drive my car in pochi minuti da outsider lanciatissimo si è tramutato in favorito sorretto da una sorta di spinta modello Parasite di Bong Joon-ho nel 2020. Il film sudcoreano aveva raccolto sei nomination tra cui la doppietta miglior film straniero e miglior film in assoluto (più sceneggiatura, regia, montaggio e production design). Doppietta che appariva alquanto inspiegabile ma che è diventata realtà durante la successiva premiazione con Bong a ritirare quattro Oscar: film e film straniero, appunto, regia e script. Hamaguchi con le quattro nomination pesantissime (film straniero, film, regia, sceneggiatura) sembra seguire le orme di Bong e per Sorrentino la morsa della produzione giapponese sembra apparentemente infernale. Anche il film danese Flee, comunque, non è un concorrente affatto raccomandabile. Forte di ben tre nomination – film straniero, miglior film d’animazione e miglior documentario – rischia di scompaginare ulteriormente i piani per l’italico titolo. Insomma, gioia per Sorrentino in cinquina, ma anche dita incrociate perché la vittoria non sembra affatto a portata di mano.