L’alternanza scuola-lavoro è un modello che risale a “dieci anni fa“, quindi “è superata“. Il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, annuncia cambiamenti a distanza di 20 giorni dalla morte di Lorenzo Parelli, il 18enne che ha perso la vita proprio nell’ultimo giorno di stage per l’alternanza scuola-lavoro. Gli studenti sono scesi in piazza venerdì scorso, dopo le cariche della polizia sui ragazzi alle prime manifestazioni, per protestare contro la reintroduzione degli scritti alla maturità e appunto chiedere l’abolizione dell’alternanza scuola-lavoro. Ieri, martedì, il ministro ha incontrato le Consulte degli studenti, ovvero le rappresentanze del mondo studentesco, per affrontare questi temi: il confronto è stato senza esito, perché il ministro ha tenuto il punto senza accogliere la richiesta dei ragazzi di togliere la seconda prova scritta. Sulla maturità “ho detto agli studenti di non avere paura perché le commissioni, come loro stessi hanno richiesto, saranno interne“, ha spiegato Bianchi a Radio 24.
L’annuncio più importante riguarda però la volontà di superare il modello dell’alternanza scuola-lavoro: “Faremo un tavolo insieme con i ragazzi: stiamo facendo nel Pnrr una riforma dell’orientamento scolastico che garantisca la sicurezza totale“, ha detto il titolare del dicastero dell’Istruzione. Bianchi ha ribadito che “è importantissimo che ci sia una scuola aperta, che si facciano esperienze. Dobbiamo tornare alla capacità di una scuola che integra anche a esperienze esterne e fare tutto in pienissima sicurezza. E’ fondamentale che ci sia una varietà di esperienze che rientrino in un percorso educativo, non servono esperienze spot“, ha aggiunto il ministro.
La sicurezza non riguarda solo gli stage, ma anche gli istituti scolastici: “Sto seguendo soprattutto le occupazioni di Milano: i ragazzi protestano per gli edifici cadenti. Su questo è necessario intervenire, dobbiamo rimettere in sicurezza le scuole”. “I ragazzi domandano anche una scuola nuova e più partecipata, non vogliono sentirsi abbandonati ed è a questo tipo di voci che bisogna dare ascolto“, ha proseguito Bianchi. Che poi ha detto: “Tutti mi domandano degli psicologi a scuola oppure che si affrontino le molte tematiche civiche, come l’educazione ambientale. Gli studenti hanno riportato un malessere che poi si trasforma anche in paura”.
Le proteste in piazza, però, si sono concentrate molto anche sul ritorno della seconda prova scritta alla maturità: “Ci sarà un presidente esterno per garantire l’uniformità su base nazionale, ma ci saranno commissioni interne“, ha replicato Bianchi. Che poi ha aperto all’ipotesi di dare più peso al percorso del triennio che all’esame in sé: “Ci sto ragionando su. Gli studenti hanno fatto questa richiesta in maniera molto ponderata e in maniera altrettanto ponderata ci sto ragionando su”.