A Torino c’è stata “la regia dei militanti di Askatasuna”, mentre a Roma “l’intenzione era arrivare allo scontro” e a Milano ci sono state “due brevi azioni di alleggerimento” dopo un “lancio di uova e accensione di fumogeni”. La ministra dell’Interno Luciana Lamorgese ricostruisce in un’informativa al Senato gli scontri in piazza tra studenti e forze dell’ordine in occasione delle manifestazioni dopo la morte di Lorenzo Parelli, lo studente deceduto in un incidente sul lavoro mentre era in stage. E insiste con la versione degli infiltrati e di uno scontro, almeno in parte, cercato dai giovani.
Dall’altro lato, però, ricorda che “chi è chiamato ad esercitare le responsabilità istituzionali ed operative per la sicurezza pubblica deve riflettere a fondo quando si verificano fatti incresciosi come quelli del 28 gennaio, che hanno causato danni a persone estranee al gruppo dei facinorosi. La via maestra è il confronto”, ha detto Lamorgese, aggiungendo che il “4 febbraio le iniziative si sono svolte senza criticità per la moderazione della protesta e per un più intenso dialogo” con gli studenti. “Flessibilità ed equilibrio – ha spiegato – sono qualità che hanno le forze dell’ordine ed io sono certa ne faranno ampio uso: ho fiducia in loro”.
“Le proteste giovanili esprimono anche voglia di partecipazione di un mondo, quello giovanile, che durante la pandemia ha sofferto l’isolamento, sono un segnale di vitalità della nostra democrazia – ha detto la titolare del Viminale – Ma la democrazia ha delle regole dalle quali non si può prescindere. Serve il bilanciamento del diritto di manifestare e la tutela della salute pubblica”. Quindi definendo “inaccettabile” la morte di Parelli, Lamorgese è scesa nel dettaglio delle manifestazioni svoltesi in diverse città. Negli scontri di Torino, ha sostenuto, “c’è la regia dei militanti di Askatasuna”, il centro sociale spesso in prima linea nei cortei.
Per quanto riguarda la manifestazione a Roma, invece, ha spiegato la ministra in Aula, “l’intenzione di arrivare a uno scontro con i rappresentanti delle forze dell’ordine era testimoniata anche dal travisamento di alcuni manifestanti con caschi, cappucci e soprattutto dal ripetuto lancio di fumogeni e bombe carta contro gli appartenenti alle forze dell’ordine, alcuni dei quali raggiunti da calci e pugni tanto che alla fine della giornata tra gli operatori di polizia contusi quattro hanno dovuto far ricorso alle cure mediche”.
Non si hanno notizie ufficiali, ha precisato, “sul numero dei contusi tra i manifestanti ma risulta che uno di loro ha sporto denuncia per lesioni all’autorità giudiziaria”. La manifestazione milanese, ha detto ancora Lamorgese, era stata preannunciata” in forma di presidio statico con 100 persone ma in realtà erano 300″. Un’ora dopo l’inizio “un corteo si è spostato verso la sede di Assolombarda dove 50 manifestanti cercavano di aprirsi un varco entrando in contatto con la polizia con lancio di uova e accensione di fumogeni”. Così, ha sostenuto, sono nate “due brevi azioni di alleggerimento”.