L’industria italiana nel 2021 è ripartita a tutta velocità, segnando un +11,8% e recuperando i livelli pre Covid. Anche se con eccezioni: il tessile, pur mettendo a segno un rimbalzo del 10%, non ha per esempio recuperato la forte perdita (-28,5%) subita nel 2020, così come la fabbricazione di mezzi di trasporto che è aumentata del 12,4% dopo il -18,3% dell’anno prima. Nell’ultima parte dell’anno, complice variante Omicron e rincari dell’energia, si è poi registrato un primo rallentamento: a dicembre l’indice destagionalizzato della produzione industriale, stando alle stime Istat, è diminuito dell’1% rispetto a novembre. Non a caso nella nota di gennaio sull’andamento dell’economia l’istituto di statistica anticipa che ci sono segnali che “potrebbero configurare un ulteriore rallentamento dell’attività nei prossimi mesi”: in particolare vengono citati il calo di fiducia di famiglie e imprese che “riflette il peggioramento delle attese sulla situazione economica” e i giudizi negativi degli operatori nei servizi e, in misura più contenuta, nella manifattura. Al contrario, le imprese del settore delle costruzioni hanno mantenuto un orientamento favorevole.
Rispetto al dicembre 2020 l’indice di produzione industriale corretto per gli effetti di calendario aumenta del 4,4%. Incrementi rilevanti per i beni di consumo (+10,4%) e l’energia (+8,9%). I settori di attività economica che registrano gli incrementi maggiori rispetto al dicembre dell’anno prima sono la produzione di prodotti farmaceutici (+25,4%), l’industria del legno, della carta e stampa (+18,7%) e la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+16,5%). Flessioni si registrano nelle attività estrattive (-13,9%), nella fabbricazione di mezzi di trasporto (-3,7%) e nella metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (-3,4%). Nella media del quarto trimestre il livello della produzione è cresciuto dello 0,5% rispetto al trimestre precedente.
Nell’intero 2021 la produzione è cresciuta appunto dell’11,8% sul 2020, l’anno del lockdown. La crescita annua è diffusa a tutti i principali raggruppamenti di industrie. Il livello destagionalizzato dell’indice di dicembre supera del 2% il valore di febbraio 2020, il mese prima dell’inizio dell’emergenza sanitaria. Si sono insomma recuperati i livelli pre Covid. Considerando l’evoluzione congiunturale del 2021, si sono registrati aumenti dell’indice complessivo in tutti e quattro i trimestri, ma in progressivo rallentamento nel corso dell’anno.