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Shimon Hayut, la vera storia del “Truffatore di Tinder” di Netflix: così è riuscito a farsi dare oltre 8 milioni di euro dalle ragazze che conosceva online

Un israeliano 31enne che si presentava sulla app di appuntamenti come “principe dei diamanti”, figlio farlocco del vero magnate dei diamanti Lev Leviev e che poi seduceva donne regalando loro lussuose cene e improvvisi viaggi su jet privati. Poi una volta che le donne finivano in questo strano gorgo psicologico sentimentale ecco la richiesta: mi presti dei soldi?

di Davide Turrini

Il Truffatore di Tinder è su Netflix. C’è poco da ridere nel seguire The Tinder Swindler, il documentario di quasi due ore che racconta la storia di un truffatore, ricattatore, ladro e perfino violento come Shimon Hayut. Un israeliano 31enne che si presentava sulla app di appuntamenti come “principe dei diamanti”, figlio farlocco del vero magnate dei diamanti Lev Leviev e che poi seduceva donne regalando loro lussuose cene e improvvisi viaggi su jet privati. Poi una volta che le donne finivano in questo strano gorgo psicologico sentimentale ecco la richiesta: mi presti dei soldi? E come dirgli di no. Soprattutto se Hayut arricchiva la richiesta sostenendo di essere vittima di gruppi economici imprecisati che detenevano il mercato “sudafricano”.

Solo che il truffatore, oltretutto piuttosto belloccio, riutilizzava parte di quei prestiti – parliamo di somme peraltro cospicue – per rimettere in scena in loop la storiella del jet e della cena con caviale e champagne. A raccontare la vicenda vissuta attorno al 2019 sono Cecilie Fjellhøy, Ayleen Koeleman e Pernilla Sjohol. La prima aveva prestato a Hayut 185 mila sterline; la seconda 25 mila; e la terza 103 mila. Le tre donne hanno anche aperto una pagina di crowdfunding che accompagna il documentario proprio per provare a recuperare il maltolto, anche se la stima degli inquirenti di mezza Europa che si sono occupati del caso sostengono che Hayut si riuscito a raccogliere oltre 8 milioni di sterline grazie all’aggancio su Tinder con decine di ragazze.

Nato come Shimon Hayut a Bnei Brak, una città ad est di Tel Aviv, Simon Leviev ha cambiato nome ma in realtà non aveva alcun legame con la famiglia israeliana del magnate dei diamanti. Inizialmente è fuggito da Israele nel 2011 per evitare di essere processato per crimini legati alla frode che aveva commesso poco più che ventenne e si è diretto in Finlandia, dove ha iniziato a gestire lo schema ora delineato nel nuovo documentario di Netflix. Nel 2015 ha scontato 2 anni nella prigione finlandese dopo aver truffato tre donne e, dopo il suo rilascio nel 2017, è tornato in Israele da dove è scappato di nuovo. Nel 2019 con l’aiuto di una “fidanzata” truffata è stato arrestato in Grecia poi estradato in Israele dove ha scontato per buona condotta solo 5 dei 15 mesi a cui era stato condannato. Oggi Hayut è a piede libero e nega ogni colpa.

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