Prendete le figurine dei calciatori, mischiatele con un pizzico di Football Manager e assemblate il tutto con le dinamiche di Magic The Gathering: il risultato si chiama Sorare, la startup tecnologica che sta battendo ogni primato di guadagno nel settore. Un’ascesa talmente prepotente da aver attirato le attenzioni delle società calcistiche, sempre alla ricerca di denaro fresco in entrata, pronte a cedere i diritti di sfruttamento del proprio marchio alla società francese in cambio di una percentuale sui guadagni. Sorare si trova in un limbo: a livello normativo in primis, visto che sfugge a qualsiasi regolamento di settore a causa della sua natura ibrida, ma anche sotto il profilo della volatilità del prodotto nel medio periodo e non tanto per una questione legata alla criptovaluta, quanto perché gli esperti del settore sono divisi tra chi indica questo fantasy game come il futuro dell’entertainment legato al calcio e chi per contro ipotizza il rischio di una gigantesca bolla pronta a esplodere tra le mani degli investitori.

Sorare è un gioco di carte virtuali. Si tratta di figurine di calciatori sotto forma di file digitali Nft (Not Fungible Token) prodotti da una piattaforma chiamata Ethereum basata sulla tecnologia blockchain che permette di certificare la proprietà di ogni file ed eseguire transazioni (in una criptovaluta chiamata Eth, seconda al mondo per capitalizzazione dietro ai Bitcoin) tracciabili e sicure. Queste figurine sono prodotte in numero limitato, con vari gradi di rarità: Limited (1.000 pezzi, colore giallo), Rare (100 pezzi, rosso), Super Rare (10 pezzi, blu), Unica (un pezzo, nero). Una divisione che ricorda quella di noti card games, quali Magic o i Pokemon, e che porta a una struttura di gioco dove maggiore è la disponibilità di spesa del giocatore, più alte sono le possibilità di vittoria nelle sfide contro gli altri utenti e nei tornei organizzati.

Sorare si gioca con cinque carte. Il giocatore le sceglie dalla propria rosa e schiera la formazione secondo il seguente criterio: un portiere, un difensore, un centrocampista, un attaccante e un altro giocatore di movimento a scelta. A ogni carta viene attribuito un punteggio, elaborato sulle prestazioni reali dei calciatori attraverso uno scoring system basato sui dati Opta. Vince chi totalizza il punteggio complessivo più alto. Ci sono tornei ufficiali a partecipazione limitata in base ai colori della carte, alla posizione in classifica nei rispettivi campionati (suddivisi in divisioni, come nel mondo reale), eccetera. Partecipare ai tornei, e vincerli, è una delle tre modalità possibili per ottenere nuove carte, le altre due sono la compravendita con altri giocatori o le aste organizzate a cadenza mensile da Sorare. Sia i premi che le transazioni utilizzano esclusivamente la cripto valuta Eth. Per dare un’idea del giro di denaro che gravita attorno al gioco creato da questa società nata nel 2018 a Parigi, lo scorso novembre una carta di Cristiano Ronaldo è stata venduta per 355mila euro. Tra gennaio e settembre 2021 sono state effettuate compravendite per un totale di 132 milioni di euro. Secondo la holding finanziaria SoftBank, Sorare vale attualmente 4 miliardi di dollari.

I punti oscuri di questo business di successo, emersi grazie a un approfondito lavoro di inchiesta del sito sportivo The Athletic, riguardano la citata natura ibrida della piattaforma, che sfugge sia alle normative sul gioco d’azzardo, sia quelle sugli asset informatici. Sorare ha più volte dichiarato che i propri prodotti sono oggetti da collezione e niente più. La figurina (virtuale) rimane in possesso dell’acquirente indipendentemente dal proprio valore di mercato, anche nell’ipotesi di un azzeramento di tale valore. Oppure di un regolamento ad hoc che ne impedisca l’utilizzo, come accaduto in Magic con il Black Lotus, la carta più rara nella storia del gioco creato dalla Wizards of the Coasts (3.800 euro il prezzo minimo, per poi salire di svariate decine di migliaia), da tempo bandita da quasi ogni torneo. Muovendosi tra i confini nebulosi e indefiniti del collezionismo, in cui il valore assegnato a un oggetto è puramente soggettivo (valgono di più l’Ultimate Collector’s Millennium Falcon della Lego o la serie dei giochi LucasArts per Commodore Amiga?), Sorare opera in una terra di nessuno, priva di regole e di tutele.

Come rivelato a The Athletic da un utente, rimasto volutamente anonimo, Sorare è di fatto un monopolio in cui competere è impossibile. L’1% dei giocatori possiede il 45% del valore totale delle carte, mentre il 20% dei giocatori ne possiede l’89%. Esiste un fondo speculativo di analisi quantitative (quantitative hedge fund) chiamato Blackpool che opera esclusivamente sul mercato degli Nft e che ha in quelli di Sorare il suo principale asset. Tre dei sei giocatori di Sorare dotati del portfolio più ricco appartengono a questo fondo. Gli Nft in loro possesso valgono circa 6 milioni di dollari e rendono Blackpool un moloch che non fa prigionieri. “Blackpool – dichiara il menzionato utente anonimo – possiede delle carte talmente forti da permettergli di fare razzia nei principali tornei, vincendo anche due Lewandowski a settimana, producendo così un flusso di soldi che permette al marketing del prodotto di ingigantire costantemente il valore della piattaforma. Sorare vieta solo gli account multipli, non le aggregazioni, quindi Blackpool opera secondo regolamento. Ma ovviamente una tale concentrazione mette a rischio la piattaforma stessa nel momento in cui i citati giocatori decidessero di colpo di vendere le loro carte. Andrebbe quindi messo un tetto alla quantità massima di valore accumulabile da un singolo utente”.

Sorare non è strumento di investimento, ma è utilizzato come tale. Sorare non rientra nell’ambito del gambling, ma contiene numerosi elementi riconducibili al gioco d’azzardo. Sorare continua a battere il ferro caldo del collezionismo puro attraverso l’introduzione delle carte Legends dedicate ai fuoriclasse del passato, da Michel Platini a Ronaldo, da Marco van Basten ad Andriy Shevchenko, quindi non utilizzabili nel gioco tradizionale, ma nel frattempo crea tornei speciali per questo tipo di Nft. C’è però un elemento che rende Sorare quasi identico al calcio reale ed è la disparità delle forze in campo. Sul web gli esperti della piattaforma consigliano un investimento di circa 1.000 euro per poter allestire una squadra competitiva. Ma contro avversari dal portfolio di centinaia di milioni, l’utente medio possiede le stesse chance del Podernone di vincere lo Scudetto o la Champions League.

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