Due carabinieri sono stati arrestati insieme ad altre due persone nell’ambito di un’indagine sui presunti acquisti gonfiati di mascherine per le caserme dell’Arma di Torino. In tutto i Carabinieri hanno eseguito nove misure cautelari nei confronti di altrettanti indagati a vario titolo per corruzione aggravata, falso materiale commesso dal pubblico ufficiale, falso ideologico commessa da privato in atto pubblico, accesso abusivo a sistema informatico telematico e omissione di atti d’ufficio. Altri due militari sono stati sospesi in via cautelare dal pubblico ufficio. Tre dei carabinieri coinvolti erano in servizio al Nucleo ispettorato del lavoro: secondo gli inquirenti, hanno favorito l’attività di due imprenditori cinesi operanti nella zona.

L’inchiesta, coordinata dal pm Fabiola D’Errico, è stata aperta nell’autunno 2020. Secondo la ricostruzione, nel mese di marzo – nel pieno della prima ondata della pandemia – è stato disposto l’acquisto di 87mila mascherine FFP2, il doppio di quanto effettivamente servisse. Per questo ordine – è l’accusa – un’ufficiale dell’Arma si è rivolta ad un imprenditore amico del marito, che in cambio della fornitura ha chiesto 140mila euro.

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