Due scioperi nazionali nel giro di dieci giorni. Sol Cobas – Sindacato degli operai in lotta Cobas – e Fisi – Federazione italiana sindacati intercategoriali – hanno proclamato la prima delle due tappe dello sciopero il 15 febbraio – a Milano manifestazione alle 10.30 in Piazzale Loreto – che coinvolge tutte le città italiane. Da mezzanotte del 15 febbraio per 24 ore potenziale caos per i mezzi pubblici.
Sul sito di Cobas si leggono le motivazioni dello stop alla circolazione: “Decine di aziende dichiarano lo stato di crisi (nonostante fatturati in crescita) producendo decine di migliaia di licenziamenti. Avevano necessità di frantumare la società e il mondo del lavoro, e ci stanno ampiamente riuscendo con l’innesco delle varie guerre tra poveri che organizzano scientificamente: lavoratori giovani contro lavoratori più anziani, vaccinati contro non vaccinati, green pass sì contro green pass no. Mancati rinnovi contrattuali, sindacati perennemente a fianco di aziende, governi e Confindustria, e ora anche inflazione con costo della vita in vertiginosa picchiata”.
I lavoratori del Sindacato operai in lotta Cobas protestano “contro la macelleria social orchestrata da Draghi &Co, per adeguamenti salariali coerenti con l’inflazione, per l’azzeramento dell’infame marchio verde (Green Pass), per l’abolizione del siero sperimentale obbligatorio e per una retribuzione di tutte le giornate trattenute per sospensione dovute all’indisponibilità del Green Pass, quarantene e spese per tamponi”.
Il 25 febbraio ci sarà il bis: sciopero nazionale per il personale addetto al settore del trasporto pubblico locale, indetto questa volta da Filt Cgil, Fit Cisl, Uilt Uil, Ugl Fna, Faisa Cisal e Fast Confsal. Anche in questo caso c’è il rischio dello stop di metro, bus e tram per 24 ore. I sindacati in sciopero il 25 febbraio chiedono un intervento per la rapida chiusura del rinnovo del contratto nazionale Autoferrotranvieri-Internavigatori, rivolgendosi ai Gruppi parlamentari, alle Commissioni Trasporti di Camera e Senato ed al Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. Nei prossimi giorni si avranno maggiori dettagli sulle fasce orarie garantite.