Dopo la richiesta di rinvio a giudizio della Procura di Firenze nei suoi confronti, Renzi ha denunciato i pm e li ha attaccati per diversi singoli episodi che li riguardano. Su Radio Leopolda rilancia: "Legge uguale per tutti"
Associazione nazionale magistrati contro Matteo Renzi, che mercoledì dopo la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti suoi e di altre 10 persone per le presunte irregolarità nei finanziamenti alla fondazione Open ha ribattuto denunciando per presunta violazione delle prerogative parlamentari e abuso d’ufficio i pm Giuseppe Creazzo, Luca Turco e Antonino Nastasi e attaccandoli per diversi singoli episodi che li riguardano. “Le parole del senatore della Repubblica Matteo Renzi travalicano i confini della legittima critica e mirano a delegittimare agli occhi della pubblica opinione i magistrati che si occupano del procedimento a suo carico”, scrive la giunta dell’associazione in una nota. Che prosegue: “I pm che hanno chiesto il processo “hanno adempiuto il loro dovere, hanno formulato una ipotesi di accusa che dovrà essere vagliata, nel rispetto delle garanzie della difesa, entro il processo, e non è tollerabile che siano screditati sul piano personale soltanto per aver esercitato il loro ruolo“.
I pm “sono stati tacciati di non aver la necessaria credibilità personale in ragione di vicende, peraltro oggetto di accertamenti non definitivi o ancora tutte da verificare, che nulla hanno a che fare con il merito dei fatti che gli sono contestati”, fa notare la giunta. Creazzo è accusato dalla pm di Palermo Alessia Sinatra di averla molestata sessualmente nel 2015 in un hotel romano durante un’iniziativa della loro corrente, Unicost. Su Nastasi, invece, Renzi ha rilanciato le accuse – tutte da dimostrare – del colonnello Pasquale Aglieco secondo cui il pm avrebbe risposto al cellulare di David Rossi dopo che il manager Mps era precipitato dalla finestra del suo ufficio. Per l’Anm “questi inaccettabili comportamenti, specie quando tenuti da chi riveste importanti incarichi istituzionali, offendono i singoli magistrati e la funzione giudiziaria nel suo complesso, concorrendo ad appannarne ingiustamente l’immagine di assoluta imparzialità, indispensabile alla vita democratica del Paese”.
Questa mattina però, su Radio Leopolda, l’ex premier ha rilanciato le accuse: “Io non urlo berlusconianamente allo scandalo ma non dico neanche più “il tempo è galantuomo”. La legge è uguale per tutti, anche per i magistrati fiorentini. Sono cascati male, se c’è uno che non si tira indietro sono io. Basta buonismo, ora reagisco”. Alle critiche dell’Anm replica: “La mia vita è stata scardinata con un dolore personale e familiare che non auguro al peggiore nemico e l’Anm è stata sempre in silenzio. La magistratura è stata screditata non da quello che ha detto Renzi ma quello che ha fatto Creazzo”. E cita una famosa frase di Enzo Tortora: “Io sono innocente e spero che siano innocenti anche i giudici. Per verificarlo abbiamo chiesto a dei magistrati di verificare il loro operato, perchè ci fidiamo dei magistrati, non di tutti, ma ci fidiamo. Questa battaglia è giuridica, non è fallo di reazione”.