I familiari delle vittime del Covid di Bergamo hanno denunciato Tommaso Montesano per il tweet (poi rimosso) in cui il giornalista di Libero ha paragonato le bare, portate via dalla città sui camion dell’esercito, al lago della Duchessa del caso Moro. “Si deve finire di continuare a mancare di rispetto sia ai familiari ma soprattutto alle vittime. In una di quelle bare trasportate sui camion c’era anche mio padre. Capisco esattamente cosa provano i familiari, perché io stessa ci sono passata”. Con queste parole l’avvocato Consuelo Locati, legale dell’associazione delle vittime del Covid, spiega le fondamenta della querela depositata nella mattina del 10 febbraio in tribunale a Bergamo per diffamazione aggravata contro il giornalista di Libero. “Riteniamo – aggiunge – che astrattamente possano essere configurabili gli estremi per vilipendio contro la pietà dei defunti”. Intanto mercoledì anche l’Ordine dei giornalisti della Lombardia ha deciso di presentare un “esposto disciplinare“.
L’avvocato Locati chiarisce poi che “la politica, secondo me, dà la possibilità a tutti di parlare considerato che non hanno mai avuto una parola nei confronti dei familiari delle vittime al di là della causa, è da due anni che chiedono di essere ascoltati e da un anno che chiedono un incontro a Draghi e Mattarella e nessuno mai ha risposto nemmeno a una mail. È ovvio che in questa situazione in cui la politica non si interessa dei familiari, è come se implicitamente dia spazio a quanti vogliono parlare addirittura negando la più triste realtà storica dal secondo dopoguerra. È vergognoso, manca di rispetto ai familiari, alle vittime, a quei corpi accatastati cui è stata già negata la dignità della sepoltura”. Conclude infine Locati che “il tweet è vergognoso, specialmente alla luce del fatto che i giornalisti dovrebbero incarnare la capacità di parlare sapendo il senso delle parole“.
Riccardo Sorrentino, presidente dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia spiega con una nota che è stata presa la decisione di “presentare una segnalazione all’Ordine del Lazio perché sia valutato sul piano deontologico il contenuto del tweet”. “La libertà di opinione – si legge nella nota dell’Ordine lombardo – non libera dall’obbligo di rispettare la verità sostanziale dei fatti e di argomentare con tesi solide le proprie idee che vanno espresse, in ogni caso, rispettando la dignità delle persone coinvolte. È un principio che vale per tutti, e ancora di più per i giornalisti”.
Montesano, in un tweet pubblicato martedì 8 febbraio e poi cancellato, aveva paragonato la foto dei mezzi militari che trasportavano i feretri delle vittime del covid al falso comunicato delle Brigate Rosse durante il sequestro Moro. Il Comitato di redazione del quotidiano Libero si è dissociato dalle parole del collega, mentre il direttore Alessandro Sallusti ha chiesto all’azienda di “valutate se esistono presupposti per il licenziamento per colpa grave”. Poi è intervenuto lo stesso Montesano spiegando di essere stato frainteso: “Volevo, in sostanza, sottolineare la forza evocativa di due immagini simbolo che hanno segnato in modo indelebile la storia, anche recentemente, del nostro Paese”. E ancora: “Non ho mai inteso offendere il ricordo delle Vittime né i parenti che ancora oggi ne piangono la scomparsa. Né, tantomeno, contestare l’attendibilità dell’evento”.