Un decesso sul quale a lungo si sono inseguite smentite e conferme, alla quale si aggiunge ora quella di Liberation: il biologo e virologo francese Luc Montagnier, premio Nobel per la Medicina nel 2008, è morto l’8 febbraio all’età di 89 anni. La notizia è circolata inizialmente nel pomeriggio del 9 febbraio, quando il quotidiano francese France Soir ha pubblicato sul suo sito la notizia della morte del professore, le cui affermazioni contrarie alla vaccinazione anti-Covid negli ultimi anni avevano attirato dure critiche da parte della comunità scientifica mondiale, rendendolo però un punto di riferimento per la galassia no vax.
La conferma sul suo decesso è stata fornita da Liberation che ha incrociato due fonti, una politica e una medica: si tratta del comune di Neuilly dove è stato depositato il certificato di decesso e la dottoressa Béatric Milbert con cui Montagnier avrebbe dovuto tenere un convegno a Ginevra. France Soir, martedì pomeriggio, aveva invece citato il professore Gérard Guillaume, uno dei suoi più fedeli collaboratori. Alla prima notizia erano seguite alcune smentite che avevano fatto dubitare della sua veridicità: MediaMass, ad esempio, sosteneva che quell’informazione fosse priva di fondamento, citando presunte dichiarazioni dell’entourage che hanno “formalmente negato” la veridicità della notizia.
Tanto che la pagina Wikipedia in francese di Montagnier era stata bloccata a causa delle numerose modifiche effettuate dagli utenti ma non sostenute da prove. Montagnier era un biologo e virologo, noto in tutto il mondo per essere ritenuto colui che ha scoperto il virus Hiv. Scoperta che nel 2008 gli valse il premio Nobel per la Medicina. Era direttore emerito del Centre national de la recherche scientifique e dell’Unità di Oncologia Virale dell’Istituto Pasteur di Parigi dove nel 1983 fece la scoperta più importante di tutta la sua carriera.