Il nord dell’Argentina è in fiamme a causa degli incendi che sono divampati a Corrientes, situata nella parte settentrionale del Paese. La città ha dichiarato lo stato di emergenza e il disastro agricolo. Ecco le impressionanti immagini dei roghi.
Mondo - 10 Febbraio 2022
Incendi nel nord dell’Argentina, a Corrientes dichiarato stato di emergenza. Le impressionanti immagini – Video
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- 09:44 - Ue: Bagnai (Lega), 'Draghi sconcertate, fu la sua BCE a bloccare politiche espansive'
Roma, 16 dic. (Adnkronos) - "Sconcerta l’affermazione del presidente Draghi secondo cui tutti i governi europei durante la crisi finanziaria globale avrebbero deliberatamente scelto di non contrastare la debolezza delle loro economie ricorrendo a politiche di bilancio espansive per le quali, sempre secondo Draghi, ci sarebbe stato spazio di manovra. Ricordiamo che in almeno un caso, quello dell’Italia, la rinuncia a sostenere l’economia non fu una scelta deliberata, ma una imposizione della BCE, guidata dallo stesso Draghi, con la famosa lettera dell’agosto 2011 in cui non si parlava di espansione della domanda interna, ma di tagli al bilancio da realizzare tramite riforma delle pensioni, blocco delle assunzioni e riduzione dei salari nella PA, soppressione delle province, introduzione del pareggio di bilancio in Costituzione, e tanto altro. Fu Draghi a ispirare il programma del governo Monti, un esecutivo cui solo la Lega si oppose, scelta che rivendica oggi con tanto maggiore orgoglio quanto più evidenti sono stati i fallimenti di quella stagione, così evidenti che non stupisce che chi ne fu l’ispiratore oggi voglia di dissociarsene". Così in una nota il responsabile economico e vice capogruppo della Lega alla Camera, Alberto Bagnai.
- 09:35 - Natale: Fdi presenta pdl per chiusure durante festività
Roma, 16 dic. (Adnkronos) - Si terrà domani, alle ore 14.30 nella Sala Stampa della Camera dei deputati, la presentazione della proposta di legge sulla chiusura degli esercizi commerciali durante le principali festività nazionali promossa dal deputato di Fratelli d’Italia Silvio Giovine. Interverranno il ministro delle politiche europee e Pnrr Tommaso Foti, il capogruppo di Fdi alla Camera Galeazzo Bignami, il presidente della Commissione Attività Produttive al Senato Luca De Carlo, il presidente della Commissione Lavoro alla Camera Walter Rizzetto, la responsabile dipartimento attività produttive del partito Elena Donazzan (in collegamento) e il presidente nazionale Federdistribuzione Carlo Buttarelli.
- 09:13 - Manovra: Foti, 'giusto equiparare gli stipendi dei ministri'
Roma, 16 dic. (Adnkronos) - "Io credo che sia una cosa di buon senso, perché non è giusto pagare un ministro meno di un altro, a parità di funzioni e responsabilità, solo perché uno non è eletto in Parlamento. A maggior ragione con un ventaglio così ampio di incompatibilità con altri incarichi, che penalizza soprattutto i ministri tecnici". A dirlo, in un'intervista alla Stampa, Tommaso Foti, ministro per gli Affari europei, le Politiche di coesione e il Pnrr, già capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, commentando la norma, inserita in manovra, che equipara l'assegno dei ministri e dei sottosegretari non eletti a quello dei colleghi parlamentari.
Per Foti, "l'impatto a livello economico è davvero minimo. In ogni caso - aggiunge - mi pare sia un emendamento dei relatori, non del governo". Quanto alle accuse di voler reprimere il dissenso con il ddl Sicurezza, "se fosse vero non ci sarebbero state tutte le manifestazioni tenute fino a oggi. Mi pare un vittimismo fuori stagione e fuori luogo, che fa sorridere. Capisco che ci siano forze politiche che preferiscono il disordine all'ordine e che fanno il tifo per chi aggredisce la polizia. Per noi le manifestazioni sono tutte legittime, anche le più dure, ma non devono mai sconfinare nella violenza".
- 09:05 - Manovra: Gasparri, 'proporrò equiparare stipendi parlamentari a quelli ministri non eletti'
Roma; 16 dic. (Adnkronos) - “Io faccio un’altra proposta. Siccome un ministro guadagna un terzo, un quarto di un parlamentare, io proporrò in Senato che tutti noi parlamentari, a cominciare dalla Schlein e da Borghi di Italia Viva, che hanno detto che non va bene, di equiparare i trattamenti di noi parlamentari a quelli dei ministri che non sono parlamentari. Così risolviamo il problema. La Schlein, che protesta, guadagna il quadruplo di Crosetto o di Giuli... Io farò questa proposta”. Lo afferma il capogruppo di FI al Senato, Maurizio Gasparri, commentando la norma, inserita in manovra, che equipara l'assegno dei ministri e dei sottosegretari non eletti a quello dei colleghi parlamentari.
- 08:57 - C.sinistra: Bonaccini, 'nuovo e unito per battere destra, M5S compia ultimo miglio'
Roma, 16 dic. (Adnkronos) - "Adesso serve un salto di qualità. Perché l'obiettivo è costruire un'alternativa credibile e migliore a questa destra, per batterla nelle urne alle elezioni politiche". Così, in un'intervista al Corriere della Sera, il presidente del Pd Stefano Bonaccini. "Abbiamo ottenuto ottimi risultati alle Amministrative di giugno, a partire dal cappotto nei 6 Comuni capoluogo di regione; e il saldo delle Regionali del 2024 è positivo: partivamo da 6 a 1 per la destra e abbiamo chiuso con un 4 a 3 - sottolinea -. Ma tutto questo, per quanto importante, non basta: serve un centrosinistra nuovo e unito su un progetto di governo del Paese".
Sui tentennamenti del M5S e gli attacchi di Conte al Pd, "il M5S si è alleato con noi quasi ovunque nelle ultime tornate amministrative e regionali. Ma fatica a compiere l'ultimo miglio e questo sta indebolendo sia loro che il centrosinistra: le tensioni e i veti hanno impedito di vincere sia in Basilicata, a primavera, che in Liguria, a ottobre. Altrimenti il bilancio sarebbe ancor più positivo per noi e negativo per la destra. Non rinfaccio nulla, si vince e si perde assieme". E il presidente dem si rivolge "a tutti, non solo ai 5 Stelle: il Paese ha bisogno di un'alternativa, altrimenti la destra non convince, ma governa", rimarca.
- 08:49 - Lega: Romeo, 'parli al Nord, svolta a destra non ha dato risultati'
Roma; 16 dic. (Adnkronos) - "A Matteo stiamo dando una opportunità. Rafforzarsi come leader del partito legittimato dal cuore della Lega, la Lombardia. Ma qualcosa deve cambiare nella linea: la svolta a destra non paga. Dobbiamo tornare a parlare ai territori. E la nostra regione deve essere valorizzata: per questo propongo una maggiore autonomia della Lega lombarda all'interno del partito". Lo afferma Massimiliano Romeo, in una intervista a Repubblica, dopo l'elezione per acclamazione alla guida della Lega lombarda.
"In questo anno e mezzo - dice - ho girato tra le sezioni del partito in tutta la regione. Ho parlato con piccoli imprenditori, attivisti. Ho raccolto sfiducia, malcontento e richieste della gente che la Lega ha rilanciato con forza. Nel mio intervento non a caso ho parlato di buste paga da alzare in Lombardia perché qui la vita è più cara. Ma anche di proposte sulla sanità, sulla difesa della montagna su maggiori finanziamenti ai Comuni. Proposte e idee che mi sono arrivate dalla base e che ho inserito nel mio programma. Se diciamo di aggiustare la rotta non è perché siamo contro il nostro segretario".
A chi gli fa notare che il suo e quello di Attilio Fontana siano suonati quasi come un ultimatum a Salvini, "assolutamente no - risponde -, noi oggi stiamo offrendo una grande opportunità a Matteo, il nostro leader: quello di diventare ancora più forte avendo alle spalle tutto il sostegno e la forza del cuore della Lega, che è in Lombardia. Senza i voti del Nord non si va da nessuna parte, questo riguarda me e noi tutti dirigenti del partito. C'è un campanello di allarme nella base e non possiamo dire ai militanti, quelli che si lamentano, che comunque di loro 'possiamo fare a meno'. Se li vogliamo ascoltare non è perché siamo contro Salvini". Quanto alle critiche mosse alla linea politica nazionale del partito, "alle persone - spiega Romeo - non interessa molto di Trump o Orbán se poi non risolviamo i loro problemi. La destra è un campo occupato da Giorgia Meloni, al centro ci sono Forza Italia e i vari Calenda e Renzi. La gente vota l'originale, non le copie. Noi dobbiamo coltivare il nostro spazio politico storico, perché siamo il movimento del territorio, dei territori. Siamo nati con questa missione e non siamo né di destra né di sinistra per questo. E dobbiamo farci rispettare di più anche con i nostri alleati".
- 08:29 - **Fdi: Vis Factor/Adnkronos, Atreju accende web e polarizza dibattito, oltre 12 mln interazioni**
Roma, 16 dic. (Adnkronos) - Fa discutere, dibattere, di certo non lascia indifferente il web. Atreju 2024, la più grande manifestazione della destra italiana quest’anno giunta alla sua venticinquesima edizione chiusa ieri dalla premier Giorgia Meloni, è stata oggetto di scambi e interazioni su internet, accendendo emozioni contrastanti.
A scattarne la fotografia l'ultimo report realizzato da Vis Factor per Adnkronos, attraverso la piattaforma di social listening Human. Sotto la lente d'ingrandimento il sentiment, le emozioni e la semantica che ruotano attorno all'evento al Circo Massimo analizzate monitorando post e commenti in lingua italiana, prodotti dall’8 al 15 dicembre. Nel corso del periodo considerato, le menzioni rilevate ad Atreju sono state 23.1mila, ovvero 3.3K menzioni al giorno, per un totale di 12.6 milioni interazioni e 12.2 milioni parole digitate. Se ne parla di più su X (39,6%), seguono Facebook (36,2%) e Instagram (24,2%). Gli uomini se ne interessano e ne discutono molto più delle donne: 78,20% vs 17,80%. Ma passiamo al 'sentiment': ne parlano con un'accezione positiva il 57,1% degli utenti, mentre attacca il 42,9%.
Il sentiment verso Atreju è stato calcolato prendendo in considerazione l’analisi semantica effettuata da Human attraverso il monitoraggio delle conversazioni sui social network, dunque post e commenti prodotti dagli utenti in riferimento al topic oggetto d’analisi, al netto delle menzioni neutrali. Ebbene, l'analisi su Atreju 2024 evidenzia una forte polarizzazione: entusiasmo (29%), rabbia (26%) e sorpresa (21%) sono le emozioni dominanti, seguite dal disprezzo (16%). L'entusiasmo riflette il sostegno di una parte dell'elettorato per Giorgia Meloni e figure come il presidente argentino Javier Milei, percepite come simboli di rinnovamento e resistenza ai vecchi sistemi. Tuttavia, l'elevata percentuale di rabbia e disprezzo indica tensioni profonde, alimentate da accuse di fascismo e comportamenti controversi, come l'episodio che ha visto coinvolti il presidente del Senato La Russa e un giornalista di Fanpage.it. Questo mix di emozioni deriva dalla contrapposizione ideologica tra sostenitori della destra e detrattori, enfatizzata dall'importanza mediatica della manifestazione.
Atreju 2024, stando all'analisi di Vis Factor per Adnkronos, si rivela una cartina di tornasole delle dinamiche politiche e sociali dell’Italia contemporanea, con un forte impatto sia mediatico che emotivo. L’evento, ormai consolidato come appuntamento simbolico della destra italiana, mostra una capacità unica di aggregazione per i sostenitori, ma si accompagna a una polarizzazione estrema che accentua le fratture nella società. La manifestazione, in sintesi, ha evidenziato un’Italia profondamente divisa. Da un lato, un’ampia base di sostenitori celebra Atreju come simbolo di una destra moderna e identitaria, capace di incarnare le aspirazioni di chi invoca cambiamento e fermezza ideologica.
Questo è particolarmente evidente nel sostegno a figure internazionali come Javier Milei, percepite come alleate nella battaglia contro l'establishment tradizionale. Dall’altro lato, si leva un fronte critico che associa l’evento a un ritorno a simbolismi e pratiche del passato, amplificato dalle accuse di fascismo e dagli episodi controversi, come quello che ha coinvolto Ignazio La Russa e il giornalista di Fanpage.it Saverio Tommasi. Quest’ultimo episodio ha generato un’ondata di indignazione sui social, consolidando, nello schieramento opposto, l’idea che la destra fatichi a mantenere un rapporto sano con la stampa libera e il dissenso.
Le emozioni predominanti –entusiasmo, rabbia, sorpresa e disprezzo – disegnano infatti un quadro complesso e carico di tensioni. L'entusiasmo (29%) riflette il radicamento dell'identità della destra tra i suoi sostenitori, ma l’alto tasso di rabbia (26%) e disprezzo (16%) denota un malcontento profondo. Questo dualismo non è solo il prodotto di opposti ideologici, ma un indicatore del modo in cui la politica italiana viene percepita: fortemente divisiva, emozionale e priva di spazi per il dialogo. La sorpresa, presente anch’essa al 21%, potrebbe derivare dal mix di messaggi forti lanciati dalla destra durante l’evento, ma anche dall’imprevedibilità di alcune reazioni mediatiche.
Dal punto di vista contenutistico, Atreju 2024 ha toccato temi centrali e sensibili, come le politiche economiche, il lavoro e la giustizia sociale. La top five dei temi che emergono con maggiore frequenza da commenti e post vedono primeggiare la battaglia ideologica (34,16%), le riforme (22,11%), le politiche migratorie (18,77%), la giustizia sociale (13,31%), il lavoro e le pensioni (6,99%).
Tuttavia, le politiche migratorie adottate dal governo Meloni sono state ancora una volta il tema più discusso in Rete, continuando a dividere il paese: il pugno di ferro adottato dal governo trova consensi tra i sostenitori della sicurezza, ma è percepito come inumano e inefficace dai detrattori, specie alla luce delle tensioni nei contesti locali e internazionali. Quanto alle 'top words' -le parole più digitate negli scambi in Rete- a parte 'Atreju' che chiaramente primeggia su tutte e 'Meloni' che segue, troviamo 'presidente', 'festa', 'Fdi', 'destra', 'Conte', 'Milei', 'La Russa', 'Schlein'.