Più peso ai voti ottenuti nel trienno, meno punti per gli scritti e per l’orale: così cambia la maturità 2022. Con una novità anche per quanto riguarda la tanto contestata seconda prova, che sarà predisposta da ciascun istituto e non a livello ministeriale. Sono le regole contenute nella nuova versione dell’ordinanza del dicastero dell’Istruzione trasmessa ai presidenti di Camera e Senato per l’acquisizione del parere da parte delle Commissioni parlamentari, così come previsto dalla Legge di bilancio. Resta quindi l’impianto con le due prove scritte e il colloquio orale, viene però rimodulata la divisione del punteggio fra il percorso scolastico e le prove di esame.

Nella prima versione si parlava di 40 punti per il triennio finale e di 60 per le prove d’esame (20 per ciascuno scritto, 40 per l’orale). Ora invece vengono attribuiti 50 punti per il triennio e 50 per le prove (15 per ciascuno scritto e 20 per l’orale). Una decisione, quest’ultima, che arriva dopo l’incontro del ministro Patrizio Bianchi di martedì con le Consulte studentesche: i ragazzi avevano chiesto di dare più peso al percorso del triennio che all’esame in sé: “Ci sto ragionando su”, aveva risposto Bianchi il giorno successivo.

Gli studenti però avevano chiesto soprattutto di togliere la seconda prova, ma su questo argomento il ministro aveva voluto tenere il punto. Ora invece arriva la soluzione di compromesso: i docenti titolari della disciplina oggetto del secondo scritto che fanno parte delle commissioni d’esame, entro il 22 giugno, proporranno tre tracce sulla base dei documenti consegnati a maggio dai consigli di classe. Il giorno del secondo scritto sarà estratta una delle tre tracce.

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