I carabinieri dei Nas hanno chiuso 21 punti di prelievo per i tamponi rapidi. Il Comando carabinieri per la Tutela della Salute ha avviato una campagna di accertamenti per verificare la corretta esecuzione dei tamponi e analisi antigeniche per la ricerca del Covid-19. I controlli Nas sono iniziati nel mese scorso in tutta Italia “principalmente per prevenire e contrastare il fenomeno dei ‘falsi positivi’ e cioè soggetti già risultati positivi che si presentano presso un punto di prelievo con la tessera sanitaria di un altro soggetto ‘no vax’ per fargli ottenere, alla scadenza del periodo di quarantena e dopo un test negativo effettuato da quest’ultimo, il green pass”, spiega una nota. Pertanto, i Nas hanno verificato se presso i punti di prelievo venissero effettuate correttamente le operazioni di identificazione dei soggetti da sottoporre a test. Negli ultimi 30 giorni i servizi di controllo hanno interessato complessivamente 1.360 farmacie e centri di analisi, rilevando irregolarità presso 170 di essi (pari al 12,5%) e contestando 282. Ventuno i punti di prelievo chiusi perché in condizioni igienico-strutturali carenti e con modalità non compatibili con la prosecuzione dell’attività. Sono stati sequestrati complessivamente 677 kit per tamponi rapidi risultati non idonei e individuati 18 operatori che svolgevano l’attività sebbene privi del green pass.

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