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Adele sotto attacco perché ama “davvero essere una donna”. L’accusa principale che le viene mossa? Transfobia

di Francesco Canino

Adele regina dei Brit Awards 2022 ma soprattutto regina delle polemiche. Dopo l’abbuffata di premi incassata qualche serata fa, quando ha portato a casa tre statuette – Miglior artista, Miglior canzone (per Easy On Me) e Miglior album dell’anno (per 30) -, la pop star ha dovuto fare i conti con l’onda lunga delle critiche montate sui social con un prevedibile «effetto valanga» dopo il suo discorso di ringraziamento. Antefatto: gli organizzatori dell’iconico premio quest’anno hanno spinto l’acceleratore sulla questione inclusività, eliminando le divisioni per categoria in base al genere uomo/donna (un po’ come hanno fatto a X Factor Italia, nell’ultima stagione). «I Brit si sono impegnati a rendere lo show più inclusivo, celebrare gli artisti solo ed esclusivamente per la musica e il lavoro che fanno, e non per come scelgono di identificarsi o per come gli altri li vedono», è la motivazione addotta, spinta forse dal numero crescente di artisti che hanno dichiarato di la loro fluidità o di essere non binary.

Alla luce di questa scelta, qualcuno non ha gradito affatto le parole di Adele, che al momento dei ringraziamenti ha pronunciato queste parole: «Che notte! Grazie Brits… grazie a tutti voi del pubblico, congratulazioni a tutti gli altri vincitori e ai candidati, siete fortissimi! Capisco perché hanno cambiato il nome di questo premio, ma amo davvero essere una donna, amo davvero essere un’artista donna». Passata la sbornia della premiazione, con i fan in visibilio e la BBC che ha parlato di «dimostrazione di dominio colossale e travolgente», giù critiche e botte da orbi sui social. L’accusa principale che le viene mossa? Quella di transfobia. Lo scrivono i tabloid britannici, ma la polemica si è allarga un po’ ovunque in Europa e non solo, con gli attivisti sul piede di guerra e gli haters pronti a massacrarla. E Adele come ha risposto? Ufficialmente non ha proferito parola.

In compenso si è fatta vedere all’Heaven Club di Londra, indirizzo cult per le serate gay, dove la sua presenza non è ovviamente passata inosservata: prima ha affiancato il dj in console, poi ha bevuto qualche drink nel privé e per non farsi mancare nulla si è esibita in un numero di pole dance affiancata da un gruppo di drag queen. Risposta indiretta alle critiche transfobiche? Chissà. Di certo la cantante è considerata un’icona gay, una di quelle che ci ha sempre messo la faccia (e non solo) per le battaglie LGBTQI+ ed è interessante vedere come la comunità gay reagirà alle sue frasi dal palco dei Brit. Di certo per Adele non è un momento felice sul piano della comunicazione: mentre il suo ultimo disco macina vendite inaspettate, prima è stata travolta dalle critiche per aver annullato all’ultimo minuto la sua residency a Las Vegas – una serie di concerti attesissimi e già sold out -, poi ha respinto al mittente le voci sulla crisi con il fidanzato, il procuratore sportivo Rich Paul.

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