“La politica energetica europea non ce l’abbiamo mica: in Germania c’è tradizionalmente il gas, in Francia il nucleare. Gli interessi nella Ue sono diversi, quindi è necessaria una politica italiana. Secondo me, dobbiamo tornare a un contratto a lungo termine con la Russia, perché la Russia ha interesse a proteggerci”. Sono le parole pronunciate a “Piazzapulita”, su La7, dall’ex presidente del Consiglio, Romano Prodi, che dà il suo suggerimento per risolvere il caro energia e sottolinea: “Dobbiamo essere fedeli membri della Nato, ma abbiamo i nostri interessi che sono sacri. Se i nostri tir pagano il gas 5 volte di più dei tir americani, non ce la facciamo”.
Prodi analizza la crisi energetica europea e italiana: “A livello europeo sono stati commessi due errori grandi e terribili. Il primo è stato quello di credere di farcela da soli e di non investire più nel petrolio e nel gas, nella prospettiva di andare verso l’energia verde, come se si potesse fare un salto nel nuovo senza i passaggi intermedi. Il secondo errore è stato questo: noi per decenni abbiamo ricevuto in buona parte gas prima dall’Urss e poi dalla Russia, con contratti a lungo termine che favorivano abbastanza anche i russi e ci davano sicurezza. A un certo punto, abbiamo detto no a questi contratti – spiega – e abbiamo invocato il libero mercato, perché così il gas costava meno. Per qualche anno il libero mercato ci ha favorito, ma adesso ha dato il manico del coltello a Putin. Tutto questo è un problema europeo, ma noi in Italia ci abbiamo aggiunto del nostro, dicendo no al Tap e al gas dall’Adriatico. Siamo, in ogni modo, nelle mani dei russi, almeno in buona parte. Ai russi conviene avere con noi un accordo a lungo termine con prezzi più bassi di quelli di oggi, perché anche loro hanno bisogno di sicurezza”.
Riguardo alla figura controversa di Putin, l’ex presidente del Consiglio, che lo ha conosciuto molto bene, osserva: “Putin fa gli interessi propri e della Russia. È un empirico che va al sodo e non ha nessun interesse a essere totalmente nella mani della Cina. La Cina cresce di una Russia all’anno, giusto per dare il quadro della situazione. Quindi, se c’è un rapporto di contrattazione, Putin accetta il gioco. Però noi dobbiamo avere la forza necessaria, perché, se gli lasciamo il coltello dalla parte del manico, la forza ce l’ha solo lui”.
Prodi, infine, ribadisce l’urgenza di un’azione politica italiana in vista degli impressionanti rincari delle bollette e al conduttore Corrado Formigli, che lo invita a telefonare al presidente del Consiglio Mario Draghi per dargli suggerimenti, risponde ironicamente: “No, non si disturba mai il conducente“.