Da oggi fino al 31 marzo non è più obbligatorio indossare la mascherina all’aperto, al di là del colore della Regione: entra in vigore la nuova ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza. L’11 febbraio è anche la data della riapertura delle discoteche, ma con delle restrizioni: per andare a ballare è necessario infatti il green pass rafforzato, così come la mascherina, ma non sulla pista da ballo (se al chiuso). Per quanto riguarda le capienza, il limite non può superare il 75% per le discoteche all’aperto e il 50% per quelle al chiuso.

L’Italia vede il traguardo della riapertura del paese, nonostante giovedì siano stati superati i 150mila morti per Covid: finisce l’obbligo di utilizzare le mascherine all’aperto, una misura che era stata decisa con il decreto del 13 ottobre del 2020, dunque 16 mesi fa, quando a palazzo Chigi c’era ancora Giuseppe Conte. Si torna anche a ballare, con la riapertura delle discoteche, il settore che è stato più penalizzato in questi due anni di emergenza e che, se si eccettua una parentesi nell’estate del 2020, è rimasto sempre chiuso. E’ l’inizio di un percorso che da qui alla fine di marzo, quando scadrà lo stato di emergenza, porterà ad un allentamento di tutte le altre restrizioni compreso il green pass. Anzi, non è escluso possa avere anche un’accelerazione, con alcuni divieti che potrebbero cadere anche prima del 31 marzo.

La road map è stata annunciata dal presidente del Consiglio Mario Draghi, ma al momento è fermata solamente da altre due date: il 31 marzo, quando scadrà lo stato d’emergenza, e il 15 giugno, quando invece finirà l’obbligo di vaccinazione per gli over 50. Sul primo punto l’orientamento del governo è quello di non prorogarlo, soprattutto se si confermerà il calo dei contagi e dei ricoveri. Il 31 marzo potrebbe essere anche la data, come tra l’altro indicato nell’ultima ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza, in cui diremo addio anche alle mascherine al chiuso.

Diverso il discorso sul green pass, perché se è probabile che per i cinquantenni resterà la data del 15 giugno, altri interventi potrebbero essere anticipati, con le Regioni che già chiedono di accelerare: è possibile che si comincerà ad eliminare l’obbligo del pass rafforzato prima del 31 marzo per tutte quelle attività in cui è previsto all’aperto, dai ristoranti agli stadi, e per quelle in cui serve il ‘base’: negozi, servizi alla persona, banche, uffici postali e uffici pubblici. Il secondo step, in concomitanza con la fine dello stato d’emergenza, potrebbe invece riguardare i locali al chiuso – cinema, teatri, musei, ristoranti – e mezzi di trasporto locali, mentre dovrebbe rimanere su quelli a lunga percorrenza, per arrivare poi, a giugno, ad eliminarlo nei luoghi di lavoro. Un percorso che però non è ancora definito e sul quale la discussione tra le diverse anime del governo è aperta.

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