“Il governo decide che da oggi non è obbligatorio l’uso della mascherina all’esterno. In Campania abbiamo deciso diversamente: l’obbligo rimane. Non è un grande sacrificio. Vorremmo evitare, diversamente dal governo nazionale, finzioni e prese in giro”. Così, nella sua consueta diretta Facebook del venerdì, il presidente campano Vincenzo De Luca ribadisce la permanenza dell’obbligo della mascherina all’aperto nella sua Regione.
“Il governo – aggiunge – stabilisce che non è obbligatorio l’uso della mascherina ma bisogna portarla in tasca, per poi metterla in caso di assembramenti. Quando si passeggia in una strada commerciale, come si fa a distinguere l’assembramento dal non assembramento? È più semplice indossarla, visto che è obbligatoria sui mezzi di trasporto, nei locali al chiuso e nei negozi. Quindi, è preferibile fare un gesto di prudenza ancora per qualche settimana, saltare un po’ il periodo di Carnevale e mantenerci tranquilli per evitare di far riaccendere il contagio. Come ho già detto 100 volte, siamo la regione a più alta densità abitativa d’Italia e dunque è bene avere un elemento di prudenza in più”.
Frecciata di De Luca alla leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, che più volte ha dichiarato di non voler vaccinare sua figlia di 6 anni: “Le sue affermazioni sono francamente irresponsabili. L’onorevole Meloni ci ha comunicato che non intende vaccinare la sua bambina. Ne prendiamo atto. Non sappiamo se abbia vaccinato la sua bambina con il vaccino antipolio, anti-tubercolosi, anti-difterite, anti-rosolia. Non so se in quella circostanza ha chiesto il parere dei no vax. Ma prendiamo atto di comunicazioni che potremmo risparmiarci, quando abbiamo responsabilità pubbliche”.
De Luca, infine, ne ha per il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi: “Abbiamo contestato l’atteggiamento propagandistico assunto dal ministero il quale, in una conferenza stampa del 10 gennaio, ha detto che andava praticamente tutto bene in Italia. Era una comunicazione falsa, perché il mese di gennaio è stato un caos in tutta Italia. Abbiamo mandato al manicomio i dirigenti scolastici, le famiglie – conclude – abbiamo verificato che le mascherine che dovevano arrivare non arrivavano, i tamponi meno che mai, l’accordo con i medici di medicina generale non esisteva e così via. Adesso, per quanto riguarda la scuola, mi pare che stiamo uscendo progressivamente da problemi delicati. Non grazie, ma nonostante il ministero“.