A quanto apprende l’AdnKronos da fonti qualificate, “è stato depositato il ricorso per la revoca del provvedimento cautelare” con cui il 7 febbraio il Tribunale di Napoli ha sospeso l’efficacia delle modifiche allo statuto del Movimento 5 Stelle e della conseguente elezione di Giuseppe Conte a presidente. Il ricorso è basato sull’articolo 669-decies del codice di procedura civile, secondo cui “il giudice istruttore della causa di merito può, su istanza di parte, modificare o revocare con ordinanza il provvedimento cautelare (…) se si verificano mutamenti nelle circostanze o se si allegano fatti anteriori di cui si è acquisita conoscenza successivamente al provvedimento cautelare”.
In questo caso, la nuova evidenza su cui puntano i legali è lo scambio di mail tra Vito Crimi e Luigi Di Maio (di cui ilfattoquotidiano.it ha anticipato l’esistenza) che dimostrano – secondo il M5S – come il regolamento del comitato di garanzia che esclude dall’assemblea gli iscritti da meno di sei mesi fosse in vigore già dal novembre del 2018, al contrario di quanto si legge nell’ordinanza, che ha disposto la sospensione dello statuto perché “l’assemblea del 3 agosto 2021 è stata indetta con l’esclusione degli iscritti da meno di sei mesi (…) in assenza di un “regolamento adottato dal Comitato di garanzia, su proposta del Comitato direttivo”.