Esistono per le piccole e medie imprese delle possibilità di finanziamento senza contrarre debito. Nei mesi scorsi ho approfondito il tema della finanza alternativa tramite le Fintech su queste colonne (qui e qui), ma era pura teoria! Ho cercato di verificare quanta verità ci fosse dietro le dichiarazioni di intenti dei nuovi attori della finanza alternativa. Bisogna stare molto attenti e conoscere bene la materia perché molto spesso ci si imbatte in replicanti, semplicemente mascherati dall’inserimento del suffisso tech nella loro ragione sociale, delle classiche e standard metodologie di assistenza creditizia di origine bancaria.

L’esperienza vissuta, infatti, per assistere una azienda attraverso forme di dynamic discounting mi ha fatto capire che, in alcune circostanze, mi trovavo di fronte alla classica offerta della linea di credito dell’anticipo fatture dei fornitori, magari anche pagandola molto di più di quanto mediamente richiesto dal sistema bancario. Ma eravamo sempre alle solite: si trattava di debito e non di finanza alternativa! Perché il vero dynamic discounting è una soluzione di finanziamento della catena di fornitura che consente alle aziende di rinegoziare in modo dinamico i termini di pagamento con i propri fornitori (soprattutto quando sono numerosissimi) per le fatture già approvate in cambio di uno sconto. In questo modo le piccole e medie imprese possono offrire un servizio che rafforza finanziariamente la loro filiera e ottenere anche un extra profitto finanziario impiegando la loro liquidità in eccesso o le linee di credito inutilizzate.

Si tratta di un servizio che, oltre ad esser profittevole ed efficace, è anche sostenibile perché, se offerto secondo criteri validati da organizzazioni (come ad esempio Bureau Veritas) riconosciute dalla Uni Iso/Ts 17033, migliora il rating Esg o rating di sostenibilità, quel giudizio sintetico che certifica la solidità di una azienda dal punto di vista degli aspetti ambientali, sociali e di governance. Non sostituisce il rating creditizio tradizionale ma è complementare e il suo scopo è quello di aumentare le informazioni disponibili e quindi migliorare le valutazioni e le scelte.

Sul mercato esiste comunque qualcuno (pochi) che davvero offre il reale servizio di dynamic discounting, come ad esempio PlusAdvance, una fintech fondata come start up innovativa nel 2017 e oggi consolidatasi sul mercato non solo come punto di riferimento per le grandi aziende ma, ed è quello che ci interessa maggiormente, in grado di assistere anche la piccola impresa che dispone di un software gestionale semplice e artigianale. Ma come si sviluppa in concreto tale servizio? Cosa deve fare una piccola organizzazione per realizzare un efficientamento della propria finanza aziendale?

Queste sono le domande che mi sono posto per capire se l’iconica Rossi srl, la piccola azienda di proprietà della omonima famiglia, già profondamente ancorata alla cultura del debito come unica forma di finanziamento, poteva usufruire di tale servizio oppure era solo lusingata da qualcosa di impalpabile. Ecco i semplici passaggi con un vero servizio di dynamic discounting. Tutte le negoziazioni che la Rossi srl deve effettuare con i propri fornitori sono gestite da algoritmi intelligenti: si imposta tutto con un semplice click e l’onboarding dei fornitori è gestito direttamente dalla Fintech. Grazie agli algoritmi intelligenti lo sconto negoziato con i fornitori è sempre ottimale per la Rossi srl. Come?

Immaginiamo che la Rossi srl acquisti denaro dal sistema bancario (nella forma della linea di credito dell’anticipo fornitori o import) al tasso effettivo globale medio del 5% e che usufruisca da parte dei suoi fornitori di una dilazione media di pagamenti di 120 giorni. In altri termini, se si rivolgesse al sistema bancario, la Rossi srl acquisterebbe oggi merce per 200 mila euro facendosi “anticipare”, a fronte di un fido (import o anticipo fornitori), una fattura di acquisto che dovrebbe rimborsare dopo 120 giorni (il presumibile ciclo commerciale) e pagandolo il 5%. Ma senza coinvolgere assolutamente il fornitore da cui non otterrebbe alcun ulteriore privilegio.

Con il dynamic discounting, invece, le fatture approvate per il pagamento vengono scaricate automaticamente dal software gestionale della Rossi srl che, in base alle disponibilità del momento (anche a fronte di fidi) e tenendo presente le indicazioni di un semplice budget di tesoreria, decide la liquidità a disposizione dei fornitori (ad esempio 200 mila euro) e, confrontandolo semmai con il costo medio del debito bancario, il rendimento minimo desiderato sotto forma di sconto (ad esempio 10%) se paga le fatture ai suoi fornitori con 30 giorni di anticipo (90 giorni anziché 120). A questo punto entra in gioco la Fintech che effettua in automatico le negoziazioni tra la Rossi srl e i fornitori per impiegare al meglio la liquidità messa a disposizione.

Il fornitore rivede l’elenco delle fatture approvate e propone uno sconto fattura in cambio della rinegoziazione dei tempi di pagamento già concordati (ad esempio 8%). Se la Rossi srl accetta, il fornitore (soddisfatto) procede con un click con la richiesta e riceve, senza emettere alcun documento, immediata conferma che l’operazione è avvenuta correttamente. Il fornitore ha quindi liberato liquidità per finanziare a sua volta la sua crescita senza contrarre alcun nuovo debito e negoziando con la Rossi srl uno sconto pronta cassa che può variare e decidere se offrire di volta in volta. E’ chiaro che la Rossi srl si è finanziata l’operazione praticamente a tasso zero e con un profitto del 3% che potrebbe scaricare sul prezzo di vendita o anche a riduzione dei costi finanziari complessivi. Senza considerare che con l’automazione del processo si potrebbe ottenere un sostanziale risparmio in termini di costo del lavoro.

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