A Torino proteste tutto il giorno, in varie forme: nel corso della mattinata una quarantina di cittadini si sono messi in coda davanti ai carabinieri per presentare denuncia-querela contro Draghi e l’esecutivo. A Perugia il corteo che ha attraversato la città è stato aperto da una ghigliottina simbolo della “rivoluzione in atto”. Milano ricorda lo scienziato contrario ai vaccini Luc Montagnier, morto a 89 anni, con una fiaccolata. A Trieste manifestazioni in tutta la città. È stato un sabato di manifestazioni in Italia: No vax e No Green pass.

TORINO – In mattinata 40 persone si sono messe in coda davanti a una stazione dei carabinieri per presentare una denuncia-querela contro Mario Draghi e il suo governo. Nel pomeriggio invece c’è stato un corteo per le vie del centro e un “aperitivo sociale” in piazza Vittorio Veneto. E non ha tardato ad arrivare l’appello a proseguire la protesta anche nei prossimi giorni: “Dal 14 febbraio tutti a Roma” per trasformare la capitale in una seconda Ottawa, la capitale canadese bloccata da giorni a causa dei camionisti No vax. I dimostranti che hanno preso parte alle iniziative sono stati circa un migliaio. A Torino le querele contro il premier Draghi, quasi sempre denunce-fotocopia precompilate da alcuni avvocati, hanno ormai raggiunto quota 400. È probabile, secondo quanto fa sapere lo studio di consulenza aziendale che si è offerto di appoggiare gli attivisti, che arriveranno a 500. La guerriglia giudiziaria, insomma, va avanti a dispetto delle archiviazioni di massa degli esposti più vecchi effettuate nelle scorse settimane e costate la minaccia rimbalzata su telegram nelle chat di area No Vax di dare “fuoco alla Procura di Torino”. In piazza Castello, all’apertura del corteo con un centinaio di persone si è sfiorata la rissa quando un artista di strada piuttosto conosciuto, Ian Deadly, ha diffuso con un amplificatore i belati di un gregge di pecore: qualcuno gli ha strappato la mascherina dal volto, un altro ha staccato la spina del microfono, e a riportare la calma sono stati i funzionari della Digos nella veste di mediatori. Una volta in piazza Vittorio i dimostranti e gli attivisti della “Variante Torinese” si sono uniti ai quattrocento presenti alla grande tavolata, un aperitivo sociale, promosso da un altro gruppo dissidente, il ‘No Paura Day’, guidato da Simona Tagliaferri.

MILANO – Il capoluogo lombardo invece ha organizzato una fiaccolata per ricordare Luc Montagnier, lo scienziato 89enne premio Nobel contrario ai vaccini, morto nei giorni scorsi: “La lezione che rimane viva è che la scienza se vuole essere scienza e vuole essere creduta da tutti non può diventare un dogma”, ha commentato il leader di Italexit Gianluigi Paragone. “Potete capire il dolore che ci ha preso quando abbiamo saputo della morte del prof e sono contento che lo abbiamo voluto ricordare, qui a Milano, a Roma, a Bologna e in diverse piazze”, ha detto Paragone, condividendo con le circa 250 persone scese in piazza alcuni ricordi personali che lo legano a Montagnier, che il mese scorso aveva partecipato a Milano a una manifestazione no green pass, organizzata proprio da Paragone. “Quando la scienza dice che quella parte che non accetta la divulgazione dominante è degna di offese, allora non è più scienza ma è fanatismo. Quando un medico arriva a negare le cure, quando un ricercatore inizia a offendere i cittadini, allora non è più una scienza degna della nostra considerazione, non so se sia fascismo, ma di sicuro non è democrazia”, ha aggiunto il senatore di Italexit tra gli applausi. Al termine del suo intervento si è levato il coro “Montagnier, Montagnier”.

PERUGIA – A Perugia un corteo di No vax e di contrari al Green pass è partito da piazza Partigiani per arrivare, scortato dalle forze dell’ordine, fino a piazza Italia per manifestare soprattutto “in memoria di Franco Trinca”, il biologo perugino no vax morto recentemente di Covid – noto per le sue critiche sulla campagna vaccinale a sostegno dell’efficacia dell’idrossiclorochina e degli integratori per curare i malati Covid – perché si sarebbe rifiutato fino all’ultimo in ospedale di essere intubato. I rappresentanti e simpatizzanti di Fronte del dissenso hanno manifestato insieme ai Movimenti di resistenza costituzionale e agli Studenti contro il Green pass, dopo che lo scorso 27 gennaio aveva suscitato molte polemiche un loro presidio realizzato in occasione della Giornata della memoria. Si era infatti svolto con le divise dei deportati nei campi di concentramento stese a terra e le stelle di David in mostra con su scritto “no Green pass”. Alla guida del corteo i manifestanti hanno messo oggi una ghigliottina, trasportata sopra un vano di un’auto, a simboleggiare – hanno detto – la “rivoluzione in atto”. Il corteo, una volta arrivato in piazza Italia, davanti ai palazzi della Regione Umbria e della Prefettura, ha intonato un coro di fischi e qualche slogan gridato a gran voce: “Draghi vai via, sei tu la pandemia”. “Chi è allineato ci definisce come dei mostri e invece siamo gli unici che difendono la Costituzione” hanno affermato dal Fronte del dissenso.

TRIESTE – Nel capoluogo friulano il corteo no Green pass ha percorso le vie centrali della città ed è tornato in piazza Unità, fermandosi poi davanti alla Prefettura. In piazza alcuni mezzi della polizia e alcuni agenti sono schierati in tenuta anti sommossa davanti all’ingresso del palazzo. I manifestanti hanno suonato tamburi e intonato cori per alcuni minuti tra cui il motto ‘la gente come noi non molla mai’ e ancora ‘No Green pass’. Lo striscione contro l’obbligo vaccinale per gli over 50, che apriva il corteo, è stato esposto davanti alla prefettura, poi è stato ripiegato.

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