Sofia Goggia ritrova feeling e buone sensazioni dopo la prima prova cronometrata della discesa libera di Yanqing. Il miglior indizio possibile sulla sua partecipazione alla gara del 15 febbraio è il sorriso con cui si presenta davanti a giornalisti e televisioni subito dopo aver preso confidenza con la pista delle Olimpiadi di Pechino 2022. Ha ottenuto il dodicesimo tempo, a un secondo e mezzo (1’55”) da Priska Nufer. Ma il cronometro fino a martedì non conta nulla: il primo dato importante è che la campionessa in carica potrà provare a difendere l’oro conquistato quattro anni fa a PyeongChang.
Qualche giorno fa, quando, appena sbarcata in Cina, Goggia aveva messo in dubbio la sua presenza. Ora si è riaccesa la speranza: l’azzurra ha sentito il feeling nelle curve sul piano, nel rimettere gli sci ai piedi è apparsa più sollevata e fiduciosa. A tre settimane dall’infortunio nel superG di Cortina, quando ha riportato una lesione parziale del legamento crociato già operato nel 2013 e una piccola frattura del perone, la bergamasca ha già compiuto un primo piccolo miracolo. Il duro lavoro di recupero e fisioterapia svolto in Italia sta dando i suoi frutti, ma Goggia è ancora lontana dalla condizione migliore.
“Ci eravamo prefissati di fare una prova con molta calma e son contenta che in partenza non ho avuto paura, non ero pervasa dal terrore come pensavo avrei potuto essere – ha raccontato Goggia – Ero ben concentrata e consapevole delle cose da fare, sono molto contenta. Chiaramente ho frenato, avevo un po’ di paura sulla parabolica intermedia però va tutto bene, e anzi, in due curve nel piano ho sentito la bellezza della velocità. Era importante fare una discesa così, di avere un approccio costruttivo. E’ bellissimo essere qua”.
La seconda prova cronometrata sulla pista ‘Rock’, testata per la prima volta in assoluto dalle ragazze, darà qualche indicazione in più sul reale livello dell’azzurra. “Stamattina in ricognizione, vedendo i cinque cerchi olimpici, ero contentissima. Mi sono tranquillizzata, serena e consapevole di frenare dove serviva e fare quello che sapevo. Sono arrivata a 1″55 e con un po’ di foschia in partenza, lenta non sono poi vediamo – ha aggiunto – Chiaramente non sono al top, anzi, sono in una forma scarsa. Ho fatto una progressione incredibile ma ci vogliono i giusti tempi”. La bergamasca è stata comunque la migliore delle azzurre, con Nadia Delago quindicesima, la sorella Nicol diciassettesima (con salto di porta), proprio davanti aa Elena Curtoni. Poco più indietro Federica Brignone, ventesima con salto di porta, e Marta Bassino, ventunesima. Alla gara di martedì potranno partecipare solo quattro di loro: la seconda prova cronometrata chiarirà meglio chi potrà essere al via, con Brignone e Bassino che stanno testando la ‘Rock’ anche in ottica combinata alpina di giovedì.