La stragrande maggioranza degli americani non solo non sta seguendo l’acuirsi della tensione tra Washington e Mosca, non potrebbe neppure individuare dove si trova l’Ucraina sul mappamondo. Riflettiamo su questa verità, siamo noi europei in prima linea in questo battibecco politico che rischia di degenerare in un conflitto.

L’assurdità della ‘questione ucraina’ ha molte sfaccettature. In primis, gli accordi stipulati poco prima della disintegrazione dell’Unione Sovietica, accordi che si riferivano alla riunificazione della Germania, stabilivano che la Nato non si sarebbe espansa nell’Est europeo. Corollario di questa rassicurazione era il mantenimento della neutralità dell’Ucraina, paese limitrofo tra Russia ed Europa, ma anche paese di passaggio dei gasdotti russi che approvvigionano l’Europa.

Per l’Europa poi, nel bel mezzo di una crisi energetica che rischia di farci rivivere i tempi duri degli anni 70, questo è il momento peggiore per chiudere i rubinetti energetici russi. Diversa è la situazione degli Stati Uniti, dopo esserci ritirati dall’Afghanistan lasciando il paese in mano ai terroristi, adesso vogliono iniziare una nuova guerra dietro casa nostra usando la Nato. Stiamo scherzano? Una nazione che dopo 20 anni ha capitolato contro l’ex esercito degli ‘straccioni talebani’ adesso apre un nuovo fronte in Europa? Contro la Russia? Che probabilità hanno gli Stati Uniti, anche con le forze Nato, di sconfiggere l’esercito russo se non sono riusciti a vincere in 20 anni i Talebani in Afghanistan?

Prima di essere trascinati nell’ennesimo conflitto da nuova guerra fredda, noi europei dovremmo pensare alla nostra sicurezza, ai nostri interessi. Quando Biden era vice-presidente gli americani hanno appoggiato l’intervento in Libia, poi a cose fatte se ne sono andati lasciando nel caos una nazione dalla quale ci separa un tratto di mare, diventato il cimitero dei migranti che non riescono a raggiungere le nostre coste. Quando Assad ha usato le armi chimiche in Siria, il presidente Obama non ha rispettato la promessa che sarebbe intervenuto, e tutti sappiamo cosa è successo dopo. Gli attentati terroristici a raffica condotti dagli affiliati all’ISIS hanno colpito il vecchio continente, le vittime erano europei. Ma la storia non finisce qui. Kim Jong-un continua a testare missili ed a progredire con il suo progetto nucleare. La Casa Bianca è totalmente indifferente. È questa la super potenza che muove la Nato sullo scacchiere mondiale? Non dovremmo avere un po’ di paura?

Come interpretare la politica estera di Biden, il testa a testa con Putin? Chi pensa che il clima della guerra fredda sia positivo per la sua popolarità, ormai bassissima, sbaglia. L’America non ha nessuna voglia di iniziare una nuova guerra. E’ possibile che tutto questo sia un bluff? Certo, potrebbe esserlo, ma a che fine? Cosa ci guadagna Biden ed il partito che lo manovra? Anche ipotizzando che Putin decida di lasciare che l’Ucraina diventi parte della Nato, questa non è una vittoria da brandire in campagna elettorale. Gli americani sono più preoccuparti del tasso d’inflazione, del caro vita che dei domini territoriali della Nato, molti non sanno neppure cosa sia.

Rimane l’unica possibile spiegazione, quella che fa davvero paura. In questa guerra di parole ed accuse si è perso il motivo dello scontro. Certo non può essere l’annessione della Crimea, sono passati troppi anni per iniziare una guerra. Neppure l’espansione della Nato per proteggerci dalla Russia giustifica una guerra con la Russia adesso. In ogni caso per giustificare un conflitto c’è bisogno di un’aggressione, ed ecco spiegato perché si grida al lupo al lupo quando questo è accucciato oltre i confini, in territorio russo.

La politica moderna è talmente imbevuta di propaganda mediatica che si è perso il senso della misura, della realtà. Invece di smorzare gli animi, di trovare un accordo, una pacificazione i nostri leader minacciano l’intervento armato contro un nemico storico, in fondo la Nato venne creata per proteggere l’occidente contro l’Unione Sovietica. Biden, Johnson, Macron dovrebbero rileggersi le pagine di storia sulla costruzione del muro di Berlino e sulla crisi dei missili a Cuba. Allora l’intelligenza e l’abilità di chi guidava l’occidente hanno evitato lo scontro nucleare, quelli erano dei veri leader, politici al servizio dei propri cittadini non dei pavoni che vogliono solo fare la ruota.

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