Il corpo della donna è stato trovato senza vita vicino alla sua abitazione lo scorso 5 gennaio. Da allora è aperta un'inchiesta per sequestro di persona, ma senza indagati. Il fratello Sergio e i vicini di casa continuano a rifiutare l'ipotesi del suicidio
L’inchiesta è aperta per sequestro di persona. Nonostante non ci siano indagati, si continua a cercare di ricostruire “il giallo di Trieste”, ovvero le circostanze della morte di Liliana Resinovich: la 63enne era scomparsa lo scorso 14 dicembre e il marito, Sebastiano Visintin, aveva presentato denuncia in questura la sera stessa, spinto dai vicini di casa. Quella mattina il fratello Sergio le aveva inviato un messaggio a cui non aveva ricevuto risposta.
Dopo settimane di ricerche, il corpo senza vita della donna è stato ritrovato il 5 gennaio scorso, nell’area del parco dell’ex ospedale psichiatrico, distante poco più di un chilometro dalla sua abitazione. La testa e il corpo della donna erano avvolti da sacchi di plastica. Accanto al cadavere sono stati trovati alcuni oggetti: un guanto, una borsa nera con dentro le chiavi di casa, le chiavi di scorta e una bottiglia con del liquido all’interno.
Sulla base dei risultati dell’autopsia, si apprende che la donna è morta a causa di uno scompenso cardiaco acuto. Restano però da chiarire come siano avvenute le circostanze che hanno causato questo scompenso. Nel frattempo, si attendono gli esiti degli esami tossicologici.
Il fratello Sergio ha trasmesso, attraverso il suo legale, una nota al procuratore che si occupa dell’indagine, Antonio De Nicolo: oggetto della nota sarebbe la convinzione dell’impossibilità che le circostanze della morte della sorella possano trattarsi di suicidio. “Liliana non sarebbe mai andata via senza lasciare un biglietto o disposizioni per me o per sua nipote”. Sergio ha scritto che Liliana potrebbe essere stata uccisa e che il movente potrebbe essere di tipo economico.
Il giallo di Trieste è tornato all’attenzione mediatica a causa della recente partecipazione dei vicini della donna a Chi l’ha visto?: nella trasmissione di Rai 3 sono emersi alcuni dettagli, primi tra tutti quelli dichiarati da Claudio Sterpin, 82 anni, da giovane fidanzato di Liliana. Sterpin sarebbe stato il primo a denunciare la scomparsa della donna, raccontando il loro progetto imminente di andare a vivere insieme. Secondo la testimonianza di altri vicini di casa intervenuti nella trasmissione, Liliana Resinovich era intenzionata quella settimana a lasciare il marito.
Come il fratello Sergio, anche i vicini sostengono che sia impossibile che la donna si sia uccisa. Alla trasmissione Quarto grado, in onda su Rete 4, è intervenuto invece negli scorsi giorni il marito, Sebastiano Visintin, sostenendo di non avere idea di chi potrebbe aver avuto un qualche interesse nell’uccidere la moglie.