Il Fondo interbancario di tutela dei depositi dà il via libera alla cessione dell'80% dell'istituto ligure. Bper si accollerà la ricapitalizzazione. La banca modenese ha promesso che lancerà un'offerta pubblica di acquisto sul restante 20% dell'istituto genovese
Il Fondo interbancario di tutela dei depositi ha approvato la cessione a Bper dell’80% di Banca Carige. Confermati anche i valori dell’operazione: la quota in Carige verrà rilevata dalla banca modenese per un euro, previa ricapitalizzazione a carico del fondo per 530 milioni. La banca modenese ha promesso che lancerà un’offerta pubblica di acquisto sul restante 20% dell’istituto genovese. Bper ha chiuso la seduta di borsa in calo del 3,8% in una giornata difficile per tutto il listino e i titoli bancari. Carige in rialzo del 2,2% a 0,79 euro allineandosi al valore dell’Opa. Il Fondo interbancario era diventato primo azionista di Carige nel 2019 per scongiurarne il fallimento dopo gli anni travagliati seguiti alla gestione di Giovanni Berneschi che lo scorso maggio condannato ha patteggiato 2 anni e 10 mesi per associazione a delinquere finalizzata alla truffa dopo che la Cassazione aveva annullato una precedente condanna a 8 anni e 7 mesi. Il gruppo ligure conta circa 500 sportelli e un milione di clienti. Bper è la terza banca italiana insieme a Banco Bpm per numero di filiali, circa 1.420. Capitalizza 2,8 miliardi di euro.
“Ci auguriamo che oggi si possa cominciare un percorso di lungo respiro in cui venga soprattutto tutelata la territorialità di banca Carige e che in questo modo vengano salvaguardati i risparmiatori e la filiera delle imprese che sull’istituto di credito hanno sempre contato e su cui continuano a contare. Una banca che deve essere un riferimento centrale per la nostra Liguria, anche dal punto di vista occupazionale, così come lo è sempre stata in questi anni”. Così il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti e il sindaco di Genova Marco Bucci. “Era un’operazione necessaria. Anche la storia degli ultimi 4 -5 anni lo dice, basta guardare tutti gli aumenti di capitale fatti e poi bruciati. Credo che non fosse più sostenibile una Carige standing alone, da sola” commenta Giovanni Mondini, presidente di Confindustria Liguria.