Horizon: Zero Dawn è stata un’importante esclusiva per la PlayStation 4, permettendo a Guerrila Games di dimostrare la propria capacità nel creare nuovi mondi, dopo il buon lavoro fatto nella trilogia di Killzone; grazie proprio ad Horizon moltissimi giocatori nella scorsa generazione si sono riavvicinati ai sistemi Sony, innamorandosi dell’avventura di Aloy, in un mondo in bilico tra il fantastico e il post-apocalittico.
Fra pochi giorni i fan potranno assaporare il prossimo capitolo delle avventure di Aloy, sia su PlayStation 5 che su PS4, in Horizon: Forbidden West. Provandolo negli scorsi giorni, la prima cosa che ci è venuta in mente ammirando il panorama che ci si para davanti, dalle montagne innevate in lontananza ai villaggi riccamente animati dagli abitanti, è quanto sia graficamente impressionante il nuovo titolo di Guerrilla Games: il colpo d’occhio è incredibile ed è facile perdersi tra lo scrosciare dell’acqua e le prime macchine che vediamo muoversi placide attorno agli insediamenti umani. Quanto alla storia, inizia li dove l’avevamo lasciata l’ultima volta, con Aloy che cavalca contro il tempo per trovare una copia del programma Gaia, copia necessaria per poter salvare le terre ormai contaminate.
Mentre ci addentriamo nel gioco capiremo quanto fosse in realtà “piccola” l’ambientazione del primo capitolo, rendendoci subito conto di quanto questo Forbidden West sia esteso, colorato, vivo, e terribile, mentre osserviamo la prima alba dopo una missione notturna, per liberare i nostri simili; ma non è solo la grafica ad impressionare sul nuovo capitolo di Horizon: le nuove macchine introdotte, le nuove meccaniche e le nuove cavalcature rendono il gioco molto più profondo e dinamico rispetto al suo predecessore, con un Aloy bellissima e molto più sicura di se stessa, un eroina che merita di entrare di diritto nelle memorie dei giocatori, assieme ad altre icone ormai diventate leggendarie.
Anche le musiche danno il meglio in questa nuova avventura, soprattutto con delle cuffie capaci di supportare ogni sfumatura che la colonna sonora sottolinea, mentre cavalchiamo in una pianura sconfinata, mentre scaliamo un “collolungo”, eco del primo gioco, mentre combattiamo all’ultimo respiro contro un colosso meccanico disperso dentro una grotta, memento del tempo che era stato. Il comparto creativo e quello della giocabilità si sposano con i 60fps che il gioco regala su PS5 e che farà la felicità di tutti i giocatori e gli amanti della fluidità che sulla console più recente di Sony è stata sicuramente sfruttata a dovere, presente anche una modalità a 30 frame al secondo, che permette di godere un ulteriore boost grafico a discapito della fluidità, che rimane comunque incredibile.