Due cuori e un abitacolo. Per Raffaele Fusilli, “strappato” a Ducati per diventare il primo italiano a guidare il gruppo Renault in Italia, San Valentino è arrivato e ha le forme della Mégane E-Tech. “Finalmente possiamo innamorarci di nuovo di un’automobile”, sorride. L’elettrica nata sulla nuova piattaforma CMF-EV dell’Alleanza con le giapponesi Nissan e Mitsubishi, per il manager è destinata a “regalare tempo di qualità ai clienti”. L’ambiente luminoso dell’abitacolo cambia addirittura ogni mezz’ora per adeguarsi al ritmo biologico di chi sta a bordo: parafrasando un celebre romanzo, 48 sfumature di colore.
Il nuovo romanticismo su ruote è “la fine dei tecnocrati e dei costocrati”, insiste Fusilli, secondo il quale con la Mégane E-Tech Renault Mégane riporta gli automobilisti e le loro emozioni, incluse quelle di guida, al centro dell’attenzione. Fabbricata in Francia, la vettura ha riscosso un certo interesse in Italia con 3.000 manifestazioni di interesse. Le prime consegne nel Belpaese, dove il listino parte da 37.100 euro (o 300 euro al mese con rata iniziale pari a circa il 20% del valore dell’auto), sono previste per aprile. Il suo successo dipenderà dagli incentivi: il gruppo francese guidato da Luca De Meo, quello fra i “Marchionne boys” che sembra aver fatto più carriera, ha dimostrato di essere molto flessibile facendo debuttare proprio in Italia l’attesa elettrica Dacia Spring quando i bonus erano disponibili.
Anche se il nome è quello del modello lanciato nel 1995 e del quale viene attualmente commercializzata la quarta generazione, la declinazione elettrica è un’altra macchina. L’architettura è completamente diversa (la piattaforma è la stessa della Nissan Ariya e sulla quale, nel 2023, arriverà un nuovo modello a zero emissioni di segmento C di dimensioni maggiori) e le proporzioni cambiano di un bel po’. In lunghezza si ferma a 4,21 metri (quasi 2,7 di passo), una quindicina di centimetri in meno rispetto alla omonima vettura alimentata da motori a combustione. In altezza arriva a un metro e mezzo con un baricentro più basso per effetto del posizionamento delle batterie, che con i loro 11 centimetri di spessore sono – parola di Renault – “le più sottili sul mercato”.
Con l’accumulatore da 40 kWh l’autonomia dichiarata raggiunge i 300 chilometri, mentre con quello da 60 (da 41.700 euro) si parla di 470 (versione Business, più stretta di un centimetro, ma ordinabile anche dai privati). La Losanga ha optato per la trazione anteriore, una soluzione che gli ingegneri considerano più efficiente perché evita di spostare componenti ed energia da una parte all’altra del veicolo. Il motore da 145 chilogrammi è del 10% più leggero rispetto a quello della Zoe ed è disponibile sia da 130 sia da 218 cavalli con uno spunto da 0 a 100 in 7,4 secondi. Renault ha montato un nuovo sistema di recupero dell’energia su quattro livelli con leve al volante: compatibilmente con il tracciato e “lavorando” bene con i comandi, in brevi percorrenze è possibile aumentare di diversi chilometri l’autonomia.
Esteticamente la Mégane E-Tech è una contaminazione: sulla carta è una berlina, ma appare come un crossover con un bagagliaio la cui capienza parte da 440 litri, superiore a quella di Vw ID.3 e Cupra Born, che Renault considera come principali concorrenti. A richiesta, il tecnologico abitacolo offre “il più ampio spazio digitale della categoria” grazie a due funzionali schermi da 12” ciascuno inseriti a forma di “L” capovolta. Di serie il sistema multimediale OpenR Link basato su Android Automotive OS e con Google integrato, ha un monitor da 9”. Renault promette ai clienti non solo aggiornamenti Over The Air, ossia da remoto senza la necessità di passare dal concessionario, ma anche la scelta fra 26 sistemi di assistenza alla guida. Nella garanzia di 8 anni o 160.000 chilometri sulla batteria è incluso il servizio di assistenza stradale in caso di problemi con l’energia: è previsto il traino o la ricarica sul posto. La gamma italiana è articolata sugli allestimenti Equilibre, Techno e Iconic oltre a quelli professionali Evolution ed Evolution Extended Range.
Al volante, soprattutto in modalità Sport, la Mégane E-Tech è particolarmente brillante, mentre la funzione Eco premia la percorrenza a scapito del piacere di guida. La gestione della coppia (300 Nm) diventa “delicata” in fase di accelerazione perché pesi e trazione sono concentrati all’anteriore. Divertente da guidare, è comoda davanti e spaziosa dietro nonostante un abitacolo fin troppo “avvolgente”. Lo sterzo è diretto e assicura una risposta molto precisa. All’avvio il computer di bordo indica 345 chilometri di autonomia e una batteria rifornita al 100%. All’arrivo, dopo 131 chilometri percorsi senza badare troppo all’efficienza (appena il 51% secondo la valutazione dei sistemi di bordo), ne restano 177 con una carica residua del 56%. Il consumo contabilizzato è pari a 18,3 kW/100 km a fronte di uno omologato di poco inferiore ai 16. Nel complesso una macchina ben riuscita nel design e convincente al volante: non sarà però Cupido, ma il mercato a decidere se tra la Mègane E-Tech e gli automobilisti nascerà l’amore immaginato da Fusilli.