"La forte volatilità dei prezzi che contraddistingue questo periodo rende, ad avviso di questa Autorità, particolarmente difficile fornire previsioni affidabili", afferma l’Arera. Secondo la Banca centrale europea i rincari dell'energia sono responsabili per il 50% dell'aumento dell'inflazione della zona euro che lo scorso gennaio ha raggiunto il 5,1%. Oggi a palazzo Chigi si è svolta una riunione tecnica per la definizione di nuovi interventi contro il caro energia
“Pur con gli interventi straordinari da parte del governo, nel primo trimestre 2022 sul primo trimestre 2021 si è registrato un aumento del 131% per il cliente domestico tipo di energia elettrica (da 20,06 a 46,03 centesimi di euro/kWh, tasse incluse) e del 94% per quello del gas naturale (da 70,66 a 137,32 centesimi di euro per metro cubo, tasse incluse)”. Lo rivelano i rappresentanti di Arera (Autorità di regolazioni per le reti energia e l’ambiente) in audizione al Senato, spiegando che “l’impennata dei prezzi all’ingrosso dell’energia nel 2021″, gennaio-dicembre 2021 +500% per il gas e +400% per l’energia elettrica si è riflessa sui prezzi a partire dal secondo semestre 2021. A parziale spiegazione di queste cifre c’è il fatto che il raffronto avviene con periodi caratterizzati da un costo insolitamente basso dell’energia.
“La forte volatilità dei prezzi che contraddistingue questo periodo rende, ad avviso di questa Autorità, particolarmente difficile fornire previsioni affidabili”, afferma l’Arera. “Permane tuttavia una situazione di significativa volatilità delle quotazioni future per l’anno in corso, che, dopo una discesa nei primi giorni dell’anno intorno ai 65 euro per megawatt/ora per il gas naturale e a 170 euro/MWh per l’energia elettrica (valori medi anno 2022), si sono rapidamente riposizionati negli ultimi giorni intorno a 80 euro per il gas naturale e i 200 euro per l’energia elettrica.
Oggi il prezzo del gas è in deciso calo sui mercati dopo notizie che lasciano intravedere un alleggerimento della tensione in Ucraina. Il metano viene pagato 73,1 euro al MWh, in discesa del 9,5% sul valore registrato in nella seduta precedente. In discesa anche il costo dell’elettricità. Nella settimana da lunedì 7 a domenica 13 febbraio, il Gme ha registrato un prezzo medio di acquisto dell’energia elettrica pari a 207,43 euro MWh (-14,79 euro a MWh, -6,7% rispetto alla settimana precedente). Secondo la Banca centrale europea i rincari dell’energia sono responsabili per il 50% dell’aumento dell‘inflazione della zona euro che lo scorso gennaio ha raggiunto il 5,1%. Intanto il governo lavora a nuovi interventi per limitare i rincari dopo quelli, dal valore complessivo di 10,2 miliardi di euro, varati sinora. Oggi a palazzo Chigi si è svolta una riunione tecnica coordinata dal sottosegretario alla presidenza Roberto Garofoli con il presidente dell’Arera, Stefano Besseghini, l’amministratore unico del Gse, Andrea Ripa di Meana, i tecnici di Mite e Mef e il ragioniere generale dello Stato Biagio Mazzotta. Sul tavolo delle riunioni di oggi, viene spiegato, le analisi sul “prezzo equo” per le forniture di energia elettrica e gas per le imprese.