Il velivolo più avanzato della flotta è da tempo al centro di problemi che stanno zavorrando i conti del colosso dei cieli. Diversi componenti di fornitori esteri (incluso il gruppo italiano Leonardo) sono in passato risultati non conformi alle disposizioni del committente. Sono 110 i 787 fermi a terra in attesa di verifiche e sostituzioni
L’ente statunitense per la sicurezza dei voli (Federal aviation administration) ha revocato a Boeing la possibilità di autocertificare la conformità dei suoi 787 Dreamliner Ne dà notizie l’emittente americana Cnbc. Il velivolo è da tempo al centro delle attenzioni delle autorità del settore per problemi emersi nella qualità di alcuni suoi componenti. Tra questi anche alcune parti fornite dal gruppo italiano Leonardo, risultate avere una percentuale di titanio inferiore a quanto richiesto. Problemi che hanno causato ritardi nelle consegne, perdite a bilancio per miliardi di dollari e che potrebbero innescare lunghi contenziosi legali.
Il Dreamliner è un aereo particolarmente avanzato e costruito con materiali innovativi per cui Boeing ha scelto di strutturare la produzioni su diffuse filiere di fornitori esterni. Problemi avevano riguardato anche la componentistica proveniente dal Giappone e l’ente statunitense per la sicurezza dei voli aveva in passato questionato la capacità di Boeing di assicurare i controlli qualitativi lungo tutta le filiera. Nel caso specifico italiano le parti incriminate (due elementi di congiunzione della fusliera) sono stati realizzati da Mps, un piccolo subfornitore di Leonardo del brindisino.