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Covid, Novak Djokovic non molla sul vaccino: “Disposto a non disputare i tornei del Grande Slam se prevedono l’obbligo”

Il numero uno del tennis, in un'intervista alla Bbc, ha discusso del proprio atteggiamento nei confronti del vaccino spiegando che non è mai stato "contrario alle vaccinazioni" ma insistendo sul fatto di non avere "abbastanza informazioni", dimenticando però che sono state somministrate più di 10 miliardi di dosi di vaccini Covid a livello globale

Novak Djokovic, in un’intervista alla Bbc, si è detto “disposto a pagare il prezzo” di non disputare tornei come Wimbledon e Roland Garros “se costretto a vaccinarmi”. Nella prima intervista ad ampio raggio da quando è stato detenuto a Melbourne a gennaio, Djokovic ha affrontato la questione relativa alla tempistica del suo caso positivo di Covid a dicembre e ha discusso del proprio atteggiamento nei confronti del vaccino. Il tennista serbo spiega che non è mai stato “contrario alle vaccinazioni”, confermando di aver fatto i vaccini da bambino.

Chiarisce invece che ha “sempre sostenuto la libertà di scegliere cosa mettere nel proprio corpo” e insiste sul fatto di non avere “abbastanza informazioni sul vaccino” per poter prendere una decisione in merito. Il numero uno del tennis dimentica però che sono state somministrate più di 10 miliardi di dosi di vaccini Covid e circa sei persone su 10 a livello globale ne hanno avuto almeno uno. Quindi c’è una ricchezza innegabile di informazioni sulle vaccinazioni anti Covid che il tennista serbo sembra non voler considerare.

Il vincitore di venti tornei del Grande Slam è stato espulso dall’Australia il mese scorso dopo che il governo ha annullato il suo visto per il suo status vaccinale. Djokovic aveva dichiarato di aver ottenuto un’esenzione medica per entrare nel Paese per giocare agli Australian Open poiché si era recentemente ripreso dal Covid-19. Tuttavia, il ministro dell’immigrazione del Paese, Alex Hawke, ha cancellato personalmente il visto del 34enne serbo, sulla base del fatto che la sua presenza avrebbe potuto incitare a “disordini civili” e incoraggiare sentimenti anti-vaccino. Djokovic ha detto che sperava che i requisiti di vaccinazione in alcuni tornei cambiassero, aggiungendo che auspicava di “poter giocare per molti più anni”. Ma ha anche confermato di essere disposto a rinunciare alla possibilità di diventare statisticamente il più grande tennista di tutti i tempi “perché i principi del processo decisionale sul mio corpo sono più importanti di qualsiasi titolo o altro. Sto cercando di essere in sintonia con il mio corpo il più possibile”.